Genivolta, Marco Sossi trovato morto in un canale

Il corpo del 29enne di Borgo San Giacomo è stato rinvenuto giovedì pomeriggio in pochi centimetri d'acqua nel cremonese. Si indaga su cosa sia successo.

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(red.) Si sono concluse nella disgrazia le operazioni di ricerca di Marco Sossi, il 29enne originario di Borgo San Giacomo, nel bresciano, scomparso da domenica notte 19 marzo da Genivolta, nel cremonese. Il giovane, che abitava nel nuovo paese con i genitori da alcuni anni, domenica notte era salito come di consueto sulla sua bicicletta elettrica per percorrere i 3 chilometri con cui arrivare a lavoro. Sossi, infatti, era mungitore in un allevamento di proprietà della famiglia Maccagnola. Nel momento in cui il 29enne non è mai giunto al posto di lavoro e la famiglia ha denunciato con preoccupazione la scomparsa, lunedì erano partite le ricerche. Che sono terminate nel pomeriggio di giovedì 23 con il ritrovamento del cadavere.

Il corpo senza vita del giovane era sommerso da circa 40 centimetri d’acqua in un canale nella località di Tombe Morte. Tra l’altro, il paese di Genivolta è noto proprio per la presenza di numerosi canali, ben tredici. Il rinvenimento è arrivato quando il sindaco Giampaolo Lazzari ha collaborato alle ricerche insieme al padre di Marco Sossi, Luigi, dipendente comunale di Borgo San Giacomo. Dopo le 17 è arrivata la triste svolta quando, nei pressi di una sponda lungo un fosso è stata notata la bicicletta elettrica appoggiata del 29enne. Nel cestino c’erano ancora i vestiti piegati che Marco avrebbe dovuto indossare al termine della giornata di lavoro per poi raggiungere la fidanza.

Come faceva ogni giorno e con cui voleva formare una famiglia. Dopo il ritrovamento della due ruote, le ricerche si sono potenziate e nel frattempo sono arrivate anche la madre e la sorella del mandriano. Risalendo il canale controcorrente, nei pochi centimetri d’acqua è stato poi visto il corpo prono del 29enne. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco si sono subito fatti carico del recupero del cadavere, ora a disposizione del magistrato che dovrebbe far compiere l’autopsia. La prima reazione di disperazione della madre è che il 29enne sarebbe stato ucciso da qualcuno, dando alito ad alcune indiscrezioni di stampa che erano emerse in precedenza, secondo le quali il giovane avrebbe visto qualcosa che non doveva. Gli inquirenti escludono che si tratti di suicidio o annegamento visti i pochi centimetri d’acqua. A questo punto resta il “giallo”.

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