Attentato Londra, reazioni dei bresciani emigrati

Città mai andata nel panico e rimasta impassibile. Così la descrivono i nostri connazionali e concittadini che studiano e lavorano nella capitale britannica.

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(red.) Una città ferita, ma mai andata nel panico. Così i bresciani emigrati in Inghilterra raccontano l’attentato che mercoledì pomeriggio 22 marzo ha colpito Londra. Il presunto autore è un 42enne britannico, di origine asiatica, predicatore islamico, che intorno alle 15,40 (le 16,40 in Italia) a bordo di un Suv ha percorso a folle velocità il ponte di Westminster falciando i passanti. Poi si è schiantato contro uno dei cancelli del Parlamento inglese, ha accoltellato a morte un poliziotto e infine è stato ucciso nel cortile di Westminster.

Questa, almeno, è la versione che viene fornita e che ha portato alla morte di quattro persone, compreso l’attentatore, con il ferimento di altre 40. Nella capitale sono presenti molti bresciani e, in generale, due italiani sono rimasti coinvolti e feriti dalle conseguenze di quanto successo. I cittadini bresciani emigrati a Londra sottolineano come la capitale non sia mai andata nel panico. E più di qualcuno aggiunge come, purtroppo, si debba mettere in conto il fatto che Londra possa essere coinvolta in fatti gravi del genere. Molti di loro hanno rivelato di essere stati avvisati dai familiari, amici e parenti dall’Italia sull’attentato londinese, anche per avere informazioni sulle condizioni e su cosa fosse successo.

E’ stato in quel momento che aldilà della Manica si è passati a internet e ad accendere radio e tv per verificare in tempo reale cosa stava accadendo. Tra i bresciani nella city, interpellata dalla stampa bresciana, c’era anche l’attrice Martina Mazzocchi, la più vicina al luogo dell’attentato. Si trovava in teatro a poche centinaia di metri da Westminster quando è successo tutto. La sensazione generale, raccontata dai bresciani a contatto con chi nella capitale vive da sempre, è che la città sia rimasta fredda, tranquilla e impassibile nonostante l’attentato. Come se i residenti l’avessero messo in conto. C’era solo da “capire” quando e dove.

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