Breno, Zingaretti in scena al teatro della Ali

(red.) È uno degli appuntamenti più attesi del ciclo di Prosa In Tournée, sold out da molte settimane, quello che prenderà vita sul palco del Teatro delle Ali di Breno martedì 28 febbraio alle 20.30: è arrivato il momento di Luca Zingaretti con la lettura de La Sirena, dal racconto della Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Un ritorno alla Sicilia, dunque, per l’attore che ha raggiunto la popolarità e la stima di migliaia di spettatori in tutto il mondo (anche in Inghilterra, dove Zingaretti ha raccolto un grandissimo successo con la rappresentazione de La Sirena nientemeno che al British Museum di Londra) grazie all’amatissimo personaggio della serie televisiva Il Commissario Montalbano”.

Ma Zingaretti non è solo Montalbano, è anche un grande e intenso attore teatrale, e il pubblico della Valle Camonica lo sa bene (dopo averlo visto nell’edizione 2014 di Passi nella Neve, alle prese con la lettura delle pagine del diario di un giovane militare della Prima Guerra Mondiale, ndr). E differente è anche la Sicilia qui rappresentata”.

Diversi i suoni, i colori, le sfumature, che rimandano al profondo Sud di Tomasi di Lampedusa, che scrisse questo racconto poco prima di morire, con le scrupolose descrizioni di luoghi, personaggi e sensazioni: l’odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo del rosmarino sui Nèbrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumeti, “l’incanto di Castellammare, quando le stelle si specchiano nel mare che dorme e lo spirito di chi è coricato riverso fra i lentischi si perde nel vortice del cielo mentre il corpo, teso e all’erta, teme l’avvicinarsi dei demoni”.

La storia raccontata è l’incontro fortuito di due siciliani che nell’autunno del 1938 si trovano in un caffé di Torino: si tratta di un giovane giornalista e di un burbero professore che non hanno assolutamente nulla in comune – non la vita che conducono, né tantomeno il modo di affrontarla. Semplicemente vengono dalla stessa terra. Ma questo basta a innescare una complicità tra i due, che spinge l’anziano ad aprirsi e a raccontare un episodio di gioventù in grado di cambiargli la vita”.

In scena Luca Zingaretti è solo a farsi messaggero di entrambi i personaggi: in piedi, davanti a un leggio, con le luci che si concentrano sulla sua figura in smoking. E ha la straordinaria capacità di caratterizzarli tutti e due, di farti vedere il vecchio professore rassegnato e il giovane di belle speranze, di farti sentire il calore, l’odore, e tutte le sfumature della Sicilia”.

 

 

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