Castegnato, carabinieri chiudono moschea

(red.) Sulla carta era un centro culturale islamico, ma nella realtà una vera e propria moschea. Per questo motivo i carabinieri di Ospitaletto, su disposizione del giudice di Brescia e dopo l’indagine coordinata dalla procura, hanno chiuso la sede di via Verginello a Castegnato, nel bresciano. Il centro era stato inaugurato nel 2015 nell’area commerciale del paese, ma il movimento politico di opposizione “Progetto Uniti per Castegnato” aveva presentato un esposto in procura.

Tutti quei tappeti stesi a terra e rivolti ai religiosi e la presenza di diversi lavatoi avevano indotto a pensare che non fosse un legale centro culturale. A quel punto la magistratura, con l’aiuto dei carabinieri, ha indagato per alcuni mesi rilevando che all’interno dello stabile la preghiera sarebbe stata l’attività dominante. Di fatto, quindi, un’operazione illegale visto che la struttura doveva essere predisposta solo per le attività culturali. Così venerdì 13 gennaio i militari hanno raggiunto la sede e posto i sigilli all’edificio.

Tuttavia, i gestori della presunta moschea hanno cercato di difendersi dicendo di aver operato nella legalità e che tutto quanto avviene nel centro fosse rivolto come aiuto e ai giovani. E quando arrivava il momento della preghiera, alcuni si fermavano e altri proseguivano l’attività. Almeno questa è la loro versione. Che però contrasta con quella delle forze dell’ordine. Così, oltre alla chiusura del centro islamico, è scoppiata anche la polemica politica con destinatario il sindaco Gianluca Cominassi e l’amministrazione.