Lettere al direttore

Provincia di Brescia: “Tunnel inutili in Valtrompia e Valvestino”

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    La Provincia di Brescia si accinge a sparire non prima però di aver dato il via libera alla costruzione di due tunnel, uno in Valtrompia e l’altro nella Valvestino, assolutamente inutili e costosi.

    Si tratta del tunnel della Valtrompia, tra Concesio e Sarezzo, 7 km di galleria a due canne con corsia d’emergenza dal costo di 256 milioni e della galleria della Valvestino, posta al confine traLombardia e Trentino Alto Adige, 10 km una sola canna a senso unico alternato dal costo di 32,4 milioni. Per il primo l’avvio dei cantieri era subordinato al rinnovo della concessione a Serenissima che dipendeva dalla realizzazione del corridoio che connette la Valdastico con Valsugana e l’A22 del Brennero.

    Il 10 agosto il Cipe ha dato il via libera a quest’ultima opera la cui concessione è stata rinnovata fino al 2026. Tale procedura è in contrasto con le norme europee che prevedono la gara alla scadenza della concessione e con le indicazioni dell’Antitrust italiana. Per questo tronco autostradale non c’è solo un problema di metodo, ma anche di merito. Il tratto di Autostrada avrebbe un enorme impatto ambientale per gli scavi della galleria e l’opera verrebbe realizzata (per un terzo del progetto originario) fuori tempo massimo. Cioè quando oramai le aziende della Valtrompia, tra Concesio e Sarezzo, o hanno chiuso o si sono in gran parte delocalizzate all’estero o nella Bassa bresciana. Pertanto i volumi di traffico merci e passeggeri di trenta anni fa sono radicalmente diminuiti.

    Anche il tunnel della Valvestino, in una splendida e isolata valle tra il lago d’Idro e il lago di Garda tra il Comune di Valvestino e quello di Magasa, non trova alcuna giustificazione visto l’esiguo numeri di veicoli che percorrono la valle. I 32 milioni di euro andrebbero utilizzati per il rilancio del turismo sostenibile e per la tutela dell’assetto idro-geologico e i 256 milioni per l’autostrada della Valtrompia per la rete stradale provinciale, la sua messa in sicurezza e il superamento di alcuni colli di bottiglia ed incroci pericolosi.

    Visto l’esempio di numerose opere inutili costruite in provincia di Brescia (come la Brebemi, la corda molle e l’aeroporto di Montichiari) a scapito dell’ambiente, del suolo agricolo e delle risorse pubbliche, prima di cominciare i lavori richiediamo una valutazione costi- benefici di entrambe le opere. Per Legambiente è paradossale che un Ente in via di scioglimento si getti in dueavventure infrastrutturali di dubbia utilità e di enorme impatto ambientale. Alcontrario si dovrebbe pensare ad una efficiente gestione dei servizi esistenti,alla fatiscente e pericolosa rete stradale locale e al trasferimento delle suecompetenze ad altri Enti, secondo quanto disposto dalla legge Delrio.

    Dario Balotta Coordinamento provinciale bresciano Legambiente

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