Referendum, a Brescia alta affluenza e il “no”

(red.) C’è anche Brescia e provincia nel “no” a quasi il 60% che a livello nazionale, a sezioni non del tutto ancora scrutinate, sta dominando nell’esito al referendum sulla modifica di una parte della Costituzione italiana. La città, così come il resto della provincia, ha registrato un’affluenza molto alta: alle 23 di domenica 4 dicembre, alla chiusura dei seggi, è arrivata al 75,74% all’ombra della Loggia e 76,41% a livello provinciale. Dati superiori alla media nazionale attestati al 68,48%.

Sui 992.667 aventi diritto di voto, quindi, oltre 705 mila si sono presentati alle urne e il dato è risultato superiore alle attese, anche rispetto alle precedenti consultazioni referendarie. Per quanto riguarda i dettagli dei paesi, a Visano si è registrata l’affluenza maggiore con l’84,47%, mentre a Incudine, in Valcamonica, si segnala quella più bassa con meno del 60%. Per quanto riguarda lo scrutinio, le operazioni si sono svolte regolarmente e senza problemi, anche se nel bresciano sono arrivate diverse richieste, come è capitato in varie parti d’Italia, sulle matite copiative.

Le segnalazioni sono state inviate alla prefettura, ma non è stato rilevato alcun problema. Per quanto riguarda il dato politico, è largamente prevalso il “no” con quasi il 60%, mentre il “sì” si attesta sul 40%. Il territorio, quindi, si accoda al resto d’Italia scegliendo di non confermare la riforma di modifica della Costituzione. A livello nazionale, domenica sera, quando è stata accertata la tendenza verso il “no”, il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa ha ammesso la sconfitta e annunciato le dimissioni. Che consegnerà nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il consiglio dei ministri convocato per lunedì pomeriggio 5 dicembre.