Sergio Zanotti, si studiano video e ambientazione

007 italiani al lavoro per capire chi sia il contatto in Turchia per il bresciano. Si analizza anche filmato. Sono numerosi i dubbi. Nessuna rivendicazione.

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(red.) Le autorità italiane continuano a indagare sul presunto rapimento del 56enne bresciano Sergio Zanotti. Le novità riguardano la conferma dell’apertura di un’inchiesta anche da parte della procura di Brescia, oltre a quella di Roma che sta già lavorando dalla primavera, in particolare da maggio, quando si sono interrotte le comunicazioni tra il 56enne e l’Italia. Ma l’attività investigativa va avanti su più fronti.

Per esempio, cercando di capire chi è il contatto in Turchia con cui Sergio Zanotti si è interfacciato durante il viaggio iniziato in aprile per consentire, sembra, al bresciano di avere le fideiussioni con cui garantire all’amico imprenditore Scalvinoni di aprire un’attività. Pare che il riferimento, residente a Sofia, in Bulgaria e con contatti tra Turchia e la Siria, abbia incontrato più volte Zanotti anche nel bresciano. Ma è tutto da valutare. Intanto, nelle ore successive al 3 dicembre saranno sentite dagli inquirenti la prima moglie del bresciano, Yolande Mainer e la seconda, la sudamericana.

La prima, insieme alla sorella del 56enne, dice di aver avuto contatti sporadici durante questi sette mesi di sparizione dell’uomo. La seconda donna, al contrario, dice di non averlo più sentito dalla partenza in aprile. Le analisi procedono anche sul video pubblicato da “Newsfront” il 21 novembre e in cui si vede il prigioniero che chiede al governo italiano di aiutarlo per evitare “una eventuale esecuzione”. Sono molti i sospetti e i dubbi sul filmato. Si sta studiando l’ambientazione per capire dove il bresciano possa essere finito e identificare il gruppo che lo terrebbe detenuto. Jihadisti o criminali comuni. Al momento non è ancora arrivata alcuna rivendicazione.

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