Arresti per frode, come funzionava il sistema

4 fermi (di cui padre e figlio) e 29 indagati. Meccanismo di fatture false per 165 milioni nel commercio di materiali ferrosi. Con conti correnti all'estero.

(red.) Franco Sanfratello di 56 anni e il figlio Giuseppe di 29, entrambi residenti a Chiari, nel bresciano, Mauro Inselvini 43enne di Ospitaletto e Thomaschristian Botoaga Grama residente in Romania. Sono loro i quattro arrestati da parte del Nucleo della Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brescia che hanno indagato per tre anni prima di eseguire l’operazione “Transilvania”. Si tratta di un altro caso di frode fiscale, transnazionale, con 165 milioni di euro di fatture false e che ha portato a indagare in tutto 29 persone.

L’esecuzione dei fermi è stata presentata dal procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno che ha parlato di una serie di società cartiere aperte da Franco Sanfratello e dal figlio. Erano loro il punto centrale dell’organizzazione, finiti in carcere insieme a Inselvini, mentre lo straniero, destinato ai domiciliari, era il contabile. Tutto era legato al commercio di materiali ferrosi tra varie aziende operanti realmente nel settore. Ma il sodalizio aveva creato le società in Franciacorta come “scatole vuote” per giustificare le operazioni fatte in nero.

Le risorse che riuscivano a incassare le depositavano poi in un conto corrente postale con la compiacenza di un funzionario, già licenziato e tra i 29 indagati. Nel momento in cui il professionista era stato beccato, l’organizzazione aveva aperto dei conti correnti online in Romania, Ungheria e Ucraina. I conti venivano gestiti direttamente dagli addetti di Franco Sanfratello e quando c’era la necessità di prelevare il denaro, lo facevano i sodali nei paesi esteri. In questo modo, con vari viaggi tra i confini nazionali, sarebbero rientrati in Italia 20 milioni di euro.

I quattro arrestati e gli indagati sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali e con l’aggravante dell’uso di società estere. Una delle situazioni che ha portato all’indagine si è verificata nel momento in cui alcuni funzionari di un istituto di credito si sono presentati in una delle finte società dei Sanfratello dopo che questi avevano chiesto un finanziamento. Ma all’interno non c’era nessuno e sono stati usati veri e propri figuranti come dipendenti.

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