Brescia, va a prostitute, multato. Giudice annulla

Un 35enne aveva incassato una sanzione di 500 euro dalla polizia locale mentre contrattava una prestazione. Ma non dovrà pagare. Ecco per quale motivo.

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(red.) Certamente è una sentenza che farà storia in vista dei successivi e possibili casi. Anche se il primo del genere era stato a Verona. Il giudice di pace ha annullato a un 35enne la multa di 500 euro che la polizia locale di Brescia gli aveva comminato per essersi avvicinato e aver contrattato una prestazione con una prostituta. L’uomo era stato “pizzicato” in via Vallecamonica, in città, mentre si fermava e accostava nei pressi di un appostamento dove si trovava una meretrice.

Ma dopo il classico momento del “quanto vuoi?”, l’autista si è ritrovato un agente della municipale che gli ha staccato il verbale. Ma la sorpresa è arrivata dopo e manda a bocca asciutta la polizia. L’uomo, infatti, tenendo conto delle precedenti sentenze, si è rivolto al giudice di pace per non pagare quella multa. E gli è stato dato ragione. Il motivo? Secondo la Costituzione e le leggi europee, la prostituzione non si può sanzionare.

E’ un’attività lecita e retribuita che, al massimo, si può regolamentare, ma non multare. Sia dalla parte della meretrice che accetta, sia dal lato del cliente. Questo vuol dire che la polizia locale dovrà aggiornare il proprio regolamento. E’ sulla base di quello che è partita la multa. E, in ogni caso, deve essere lo Stato centrale a decidere diversamente, non un singolo ente locale.

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