Migranti, alberghi e coop: Viminale ci deve pagare

Gestori e cooperative attaccano il ministero dell'Interno per non aver ancora ricevuto le risorse sull'ospitalità. L'ultima tranche risale ad aprile.

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(red.) Albergatori e cooperative sono sul piede di guerra contro il ministero dell’Interno perché non hanno ancora ricevuto i compensi con cui coprire le spese a favore dell’accoglienza dei migranti. In pratica, i cosiddetti 35 euro al giorno per ogni straniero, di cui 2,50 euro da dare direttamente agli ospiti. L’ultimo pagamento, come scrive Bresciaoggi, risale ad aprile, ma ora gli enti coinvolti si dicono allo stremo perché non riescono più a sostenere le spese tra operatori, affitti, cibo e assistenza. Lo Sprar, l’ente cui aderiscono i migranti che hanno ricevuto lo status di profugo, è messo nelle condizioni migliori per il fatto che i pagamenti da parte dello Stato, anche se non sempre puntuali, sono anticipati e a date fisse.
Al contrario, i privati sperano che le risorse arrivino a novembre, come è stato risposto dal Viminale dopo i solleciti. Altrimenti, sostengono albergatori e cooperative, si rischia di non proseguire più con l’accoglienza. Le seconde danno spazio a pochi stranieri e non soffrono così tanto il problema come viene segnalato, invece, dagli hotel e alberghi. Tanto che, a fronte del mancato incasso, alcuni sono costretti a indebitarsi tra banche e finanziarie per avere liquidità. Ma non tutti riescono nell’operazione.
Alla maggior parte, infatti, viene chiesto di proporre corsi e attività a favore dei richiedenti asilo per poter accedere alle risorse, ma spesso sono appena sufficienti solo per il cibo. Intanto, dal punto di vista dell’ospitalità, nel bresciano sono rallentati gli arrivi e attualmente sono meno di 2.500 gli stranieri. Si attende un’intesa tra il ministero dell’Interno e l’Anci per una migliore distribuzione, mentre il prefetto Valerio Valenti spera di convincere gli enti locali che non l’hanno ancora fatto a prendere in dote alcune quote di migranti.

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