Auto rubate, bresciano a capo del sistema

Altri sette arresti per l'indagine sul traffico internazionale di vetture di lusso. Un 60enne le depredava e piazzava in altre province. Altre sui container.

Più informazioni su

(red.) Sette arresti tra Brescia, Varese, Novara e Parma per opera degli agenti della polizia stradale della Liguria e con l’accusa di traffico ed esportazione di auto di lusso. Le manette sono scattate nell’ambito dell’indagine “Endurance” che era partita nel novembre del 2015 quando, in un container caricato a Varese e diretto in Africa dal porto di Genova Voltri, erano state trovate e sequestrate tre vetture di grossa cilindrata. Tutte risultate rubate in precedenza. I militari erano così risaliti a un gruppo di nigeriani che avevano la loro base in provincia di Varese e scoperto anche un’organizzazione guidata da un ricettatore italiano residente nel bresciano.
Quest’ultimo era legato ad africani dimoranti tra le province di Novara, Parma e Verona e noti per riciclaggio internazionale di auto su container. L’indagine era poi proseguita a marzo a Verona con l’arresto, per ricettazione, di otto persone. In quell’occasione vennero anche sequestrate quattro auto rubate, 39 mila euro e altri 4 mila dollari americani in contanti. Il mese successivo gli agenti avevano perquisito varie sedi nelle province di Parma, Brescia, Novara, Milano e Napoli trovando e sequestrando documenti di altre due auto nascoste nei magazzini e 18 mila euro.
Tutto aveva portato alla denuncia di 23 persone, che si aggiungono ai sette arresti delle ore precedenti al 30 settembre a chiusura delle indagini. A capo del meccanismo, secondo l’accusa, era un 60enne italiano finito in manette a Brescia, che vendeva auto rubate con la mediazione di agenti di vendita tra Parma, Varese e Novara. L’indagine ha così ricostruito un sistema che vedeva i nigeriani occuparsi del carico delle auto nei container e nascoste per non essere scoperte. In tutto, sono state trovate quindici auto di lusso del valore di 1,5 milioni di euro, 57 mila in contanti e altri 4 mila dollari americani.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.