Qualcuno aveva minacciato Samantha Marta

Il messaggio era arrivato in luglio su Whatsapp. L'autopsia ha escluso una morte violenta. Ma si attendono gli esami tossicologici.

(red.) Tutti gli amici più stretti di Samantha Marta Baroni lo sapevano. La fotografa 34enne residente  a Brescia nel quartiere di Urago   trovata senza vita mercoledì scorso in un cassonetto per la raccolta dello sfalcio del verde di via Torricella, all’inizio di luglio aveva ricevuto da un conoscente una minaccia di morte lanciata su Whatsapp.
Ora lo sanno anche gli investigatori, i quali tuttavia mantengono per il momento il massimo riserbo sull’identità di questa persona: si trattava però di un uomo del quale Samantha Marta aveva rifiutato la corte.
La fotografa aveva deciso di rendere pubblico l’annuncio, condividendolo con gli amici di Facebook forse per esorcizzarlo e in qualche modo scherzarci su. Il testo però era molto minaccioso e preoccupante: «…Tu sei morta. Te lo giuro. Io ti faccio uccidere da gente che conosco… Guardati bene alle spalle, non hai tanto da vivere». Nonostante il tono aggressivo, pare che Samantha Marta non avesse sporto denuncia.
Ora i carabinieri stanno valutando l’effettiva consistenza e l’attendibilità di quelle terribili parole premonitrici.
Nel frattempo è arrivata la prima risposta dall’autopsia effettuata giovedì: la giovane, che qualche anno fa aveva deciso di cambiare sesso, è morta per un malore e non per aver subito violenza o un trauma. Il magistrato tuttavia ha disposto anche una serie di esami tossicologici, per i quali occorrerà ancora aspettare alcuni giorni.

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