A2a, centrale solare aperta in Sicilia

Inaugurato in provincia di Messina il primo impianto che produce energia dalla sabbia. Si prevede un investimento da 180 milioni. Si allunga intesa con Lgh.

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(red.) La società energetica A2a, partecipata dai comuni di Milano e Brescia, investe sulle rinnovabili. Ma non in Lombardia, bensì a oltre 1.000 chilometri di distanza, a San Filippo del Mela, in provincia di Messina. Giovedì 30 giugno il presidente Giovanni Valotti, l’amministratore delegato Valerio Camerano e Mario Magaldi (della società incaricata dello studio) hanno inaugurato un impianto solare termodinamico. Si tratta di un macchinario, nato dalla conversione della vecchia centrale termoelettrica rilevata da Edipower, che produce energia dalla sabbia. Lo studio è stato realizzato in otto anni dal gruppo Magaldi con il Cnr e l’università di Napoli e che consente, al momento, di far sviluppare fino a 2 megawatt di potenza al nuovo impianto.
L’obiettivo di A2a è di investire su questo territorio 180 milioni di euro in cinque anni e per 170 posti di lavoro che resteranno aperti dopo l’iniziale previsione di chiudere la vecchia centrale. La volontà di A2a è puntare anche sul fotovoltaico già presente, il biometano e sulla costruzione di un inceneritore per bruciare 250 mila tonnellate di rifiuti all’anno. In Sicilia, infatti, quasi tutti i rifiuti vengono seppelliti nelle discariche e la percentuale di raccolta differenziata è poco più del 10%.
Il problema riguarda il fatto che i cittadini non vorrebbero alcun macchinario del genere. In ogni caso, A2a ha sottolineato di voler allestire in Sicilia un vero e proprio polo energetico integrato, per poi allestire nuove centrali in Italia. Sul fronte dell’intesa con Linea Group Holding, invece, sembra che l’Antitrust stia impiegando più tempo del previsto nell’istruttoria. Ma da A2a sono convinti che entro luglio ci potrà essere il via libera finale. Dopo lunedì 4 luglio, invece, si ritroveranno i due sindaci di Brescia e Milano Emilio Del Bono e Giuseppe Sala per affrontare la questione delle quote.

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