Armi, Holding Beretta vola (all’estero)

L'assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio del 2015. Fatturato di 660 milioni, di cui il 95% da fuori Italia. Al primo posto gli Stati Uniti.

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(red.) Bilancio 2015 da record per la holding bresciana Beretta di Gardone Valtrompia che mercoledì 22 giugno, nell’assemblea degli azionisti, ha approvato il documento contabile. Ha chiuso con un fatturato di 660,8 milioni di euro (+6% rispetto al 2014), un risultato operativo di 71,4 milioni (+35%) e un utile da 47,3 milioni (+15%). A trainare il successo del gruppo industriale, che si occupa della produzione di armi a uso civile e sportivo, ma anche di abbigliamento, è soprattutto il settore delle vendite all’estero. La fetta rappresenta il 95% dei ricavi, di cui il 45% solo dagli Stati Uniti dove in aprile è stato inaugurato uno stabilimento nel Tennessee.
Bene anche il centro e il nord Europa, mentre cala il mercato interno e la Russia, a causa delle sanzioni. Senza dimenticare, come sottolineano dalla Beretta, che a rendere le cose positive in America ci ha pensato soprattutto il deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro. Così il calo delle vendite ai rami della difesa degli Stati Uniti è stato compensato dall’aumento su quello civile e sportivo. Settori positivi anche per le ottiche, con 95 milioni di euro di fatturato e l’abbigliamento con 35 milioni. Nel 2015 il gruppo ha investito 41 milioni di euro, parte di quei 100 milioni in tre anni e per la maggior parte rivolti all’estero. Ricerca e sviluppo, invece, incidono per 18,4 milioni. E la holding non intende fermarsi, puntando ad acquisire le aziende che si occupano di prodotti e in aree dove può essere aperta un’altra sinergia. Su questo fronte la Beretta ha a disposizione 700 milioni di euro.

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