Lettere al direttore

Biblioteche Brescia: le richieste delle Rsu al comune

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    (red.) La dimensione quotidiana della nostra vita si svolge tra la casa ed il posto di lavoro; tra la scuola ed i figli, il supermercato dove facciamo la spesa, il bar dove ci fermiamo per il cappuccino, l’edicola dove compriamo i giornali.
    Questa dimensione “fisica” della quotidianità è fatta di relazioni (buone e cattive) con i vicini, i colleghi, gli insegnanti, i negozi ed i servizi del quartiere, i parenti e gli amici.
    Nonostante le vacuità che ogni giorno si scrivono sui mondi virtuali, sono le relazioni ed i servizi disponibili nei luoghi dove viviamo (trasporti, vie e piazze, verde, negozi, asili e scuole, musei, cinema e teatri) a determinare la nostra qualità della vita.
    Dove mancano le biblioteche pubbliche il contesto sociale ne soffre perché sono luoghi di conoscenza e ricerca ma anche di informazione e svago, luoghi di socialità, luoghi di sviluppo: è tempo che i nostri amministratori – oltre ad esserne consapevoli – li sostengano più convintamente.
    La crescente privatizzazione degli spazi pubblici e la riduzione dei servizi a cui gli enti locali sono costretti da anni tendono a deteriorare i tessuti urbani, a innescare dinamiche di segregazione spaziale, con i centri cittadini o altre realtà territoriali trasformate in zone di shopping e le periferie, tranne rari casi, abbandonate a se stesse.
    Per ridurre la sofferenza sociale occorre agire, coinvolgendo la popolazione, dare prova di fantasia, di capacità progettuale e di volontà politica.
    Le biblioteche sono parte di questo programma.
    Oggi non dobbiamo più chiederci se le biblioteche esisteranno ancora fra 20 o 30 anni: siamo solo convinti che ha senso metterne in cantiere di nuove – come si fa, con successo, in tutto il mondo – o almeno ristrutturare e potenziare le vecchie.
    La rivoluzione digitale, costringendo milioni di persone ad aumentare le proprie conoscenze, accresce il bisogno di spazi per l’interazione fisica di chi vuole informarsi, studiare, approfondire, fare ordine nel magma di Internet. Le biblioteche che non si rinnovano sono in pericolo ma i bibliotecari – da specialisti nella ricerca delle informazioni – saranno più che mai necessari nel supportare i cittadini nella verifica delle notizie, nel trovare le fonti critiche adeguate, oltre che a stimolare l’interesse per la letteratura, il cinema, la musica, i fumetti ed i videogiochi che devono essere una parte significativa della nostra vita, non solo fenomeni economici.
    Ai cittadini che vogliono fare esperienze culturali più significative e originali di quelle permesse da un tablet possiamo offrire un luogo – che non sia solo una macchina-da-prestiti o una sala studio – un luogo che si chiama ancora biblioteca.”

    [Testo liberamente estratto da: La biblioteca che vorrei : spazi, creatività, partecipazione / Antonella Agnoli – Milano : Bibliografica, 2014]

    Documento dell’assemblea
    I lavoratori appartenenti al Servizio Biblioteche del Comune di Brescia, dopo l’assemblea tenutasi il giorno venerdì 27 maggio 2016, inoltrano all’Amministrazione Comunale le considerazioni e le richieste che seguono.

    Premesso che:

    1. oggi a Brescia, come nel resto del Paese, le biblioteche afferenti al Sistema Bibliotecario Urbano municipale rappresentano un irrinunciabile servizio gratuito di tipo culturale, sociale e di aggregazione, servizio che contribuisce alla crescita e al benessere personale dei cittadini;
    2. il servizio di pubblica lettura è stato erogato anche grazie al contributo professionale e alla disponibilità che, nonostante le risorse umane ed economiche in forte decrescita, i lavoratori in esso impiegati hanno costantemente garantito in questi anni;
    3. siamo giunti ad una situazione critica ormai non più sostenibile per la grave carenza di personale che caratterizza il nostro servizio a causa della mancata sostituzione degli operatori (con turnover zero) collocati a riposo: per gli anni dal 2015 al 2018 si conteranno ben 7 bibliotecari e 9 esecutori in meno;
    4. le decisioni assunte dall’Amministrazione per l’adesione alla Rete Bibliotecaria Bresciana provinciale nonché l’inserimento per legge delle biblioteche tra i servizi pubblici essenziali (da cui deriva perfino una forte limitazione al diritto di sciopero) comportano un impegno di riorganizzazione del Sistema Bibliotecario Urbano particolarmente impegnativo;

    L’assemblea chiede all’Amministrazione Comunale che:

    1. assuma in forma stabile il personale necessario a garantire continuità del servizio almeno per quanto riguarda l’attività ordinaria da tempo gestita con soluzioni emergenziali che, mentre tamponano le carenze da una parte, producono ritardi e squilibri dall’altra;
    2. investa ulteriori risorse per un adeguato aggiornamento/incremento del patrimonio librario e documentario del Servizio Bibliotecario Urbano;

    L’Esecutivo della RSU Comune di Brescia

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