Lucchini Rs: fatturato 2015 sfiora i 400 mln

Ricavi in crescita del 7,8% rispetto al 2014. L’EBITDA è positivo per 89,9 milioni. Settore ferroviario quello trainante. Ordini da oltre 30 Paesi.

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    (red.) L’Assemblea dei Soci di Lucchini RS S.p.A., presieduta da Giuseppe Lucchini, ha esaminato ed approvato i risultati dell’esercizio 2015.
    I ricavi netti consolidati di Gruppo si attestano a 392,6 milioni, in crescita del 7,8% rispetto ai 364,1 milioni del 2014. Crescono in particolare i volumi di vendita nel mercato europeo (+13%) anche grazie all’inclusione dell’attività di ripristino carrelli acquisita in UK tramite la controllata LUR.
    I mercati di sbocco raggiungono oltre 30 paesi di destinazione, mentre il fatturato all’estero raggiunge il 72% del totale. L’EBITDA è positivo per 89,9 milioni pari al 22,9% del fatturato, valore in linea con l’esercizio precedente. Gli ammortamenti dell’esercizio ammontano a 34,6 milioni. Il risultato operativo (EBIT) è pari a 55,0 milioni (pari al 14% del fatturato), simile a quello del 2014.
    Gli oneri finanziari netti risultano pari a 2,6 milioni, in calo rispetto ai 4,4 mil. di euro dell’esercizio 2014. Le imposte ammontano a 13,5 milioni rispetto ai 17 milioni dell’esercizio 2014. Il risultato netto di periodo evidenzia un utile pari a 53,0 milioni, in miglioramento di 11,3 milioni rispetto all’esercizio 2014.
    L’indebitamento finanziario netto si attesta a 65,9 milioni in crescita di 16,2 milioni rispetto all’esercizio 2014, prevalentemente per effetto dell’ingresso nel gruppo di Lucchini Mamé Forge. A parità di perimetro di consolidamento, si sarebbe registrato un miglioramento di 28 milioni derivante dai flussi positivi della gestione corrente.
    ll settore di attività che ha ottenuto i risultati più positivi, è stato quello ferroviario, sostenuto dalle esportazioni e dal consistente apporto delle filiali estere il cui fatturato registra un andamento in crescita. Il comparto ferroviario rappresenta circa l’80% dell’intero fatturato 2015. Nel settore getti si è risentita la crisi del petrolifero e si mostrano valori in calo rispetto all’esercizio precedente, mentre il fatturato dei fucinati è sostanzialmente in linea con il 2014.

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