Abusi edilizi Campione, nuovo processo

E' stato rinviato in autunno il dibattimento sui lavori realizzati a Tremosine e sequestrati nel 2013 dopo le indagini della procura. Sono 19 gli imputati.

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    (red.) E’ stato rinviato a settembre al tribunale di Brescia il processo a carico di diciannove imputati per i presunti abusi edilizi commessi a Campione di Tremosine sul Garda, nel bresciano. Nel 2007, infatti, con un investimento di 200 milioni di euro, erano partiti i lavori per dare un nuovo volto alla frazione. Le previsioni erano quelle di realizzare 350 alloggi, un porto per 170 posti rivolti alle barche e strutture ricettive. Ma nell’estate del 2013, quando il cantiere era in corso, la Guardia di Finanza, su disposizione della procura di Brescia, aveva sequestrato l’intera area. Sul fronte giudiziario, martedì 7 giugno si è svolta la seconda udienza davanti al giudice Maria Chiara Minazzato per la costituzione delle parti civili e la testimonianza di alcuni agenti delle Fiamme Gialle che avevano posto i sigilli alla frazione.
    Per quanto riguarda le parti coinvolte, le banche che hanno finanziato i lavori non sono state ammesse. Poi è stato definito il calendario delle udienze da settembre a novembre quando si svolgerà il dibattimento. Verrà dato spazio al consulente tecnico dell’accusa e ai legali degli imputati. Alla sbarra ci sono gli ex sindaci di Tremosine Diego Ardigò e Francesco Briarava, Fabrizio Davoli della società costruttrice Coopsette, Fabrizio Vezzani della società Campione del Garda e l’architetto Mauro Salvadori che ha realizzato il piano urbanistico. Poi il procuratore speciale Rubens Burani, il rappresentante di Coopsette Donato Fontanesi ed ex consiglieri. Questi ultimi sono Alberto Fezzardi, Bortolo Faustini, Stefano Morandi, Eleonora Dalò, Renato Cozzaglio, Costante Rossi, Giampietro Zanetti, Beppino Girardi, Giacomo Marco Perini, Katia Roncetti, Costante Facchini e Marco Delaini.

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