Serini, “museo e non più di 150 migranti”

Lo scrive il ministero degli Interni in una lettera inviata a Montichiari per rassicurare sull'ex caserma militare. Ma restano le posizioni contrarie.

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(red.) Non più di 150 migranti e il nuovo museo del volo e dell’automobilismo. E’ il destino futuro dell’ex caserma Serini di Montichiari, nel bresciano, al centro delle polemiche soprattutto per l’ospitalità che da luglio sarà riservata ai richiedenti asilo. Tutte le forze del centro destra del paese e dei comuni vicini sono schierate contro la nuova destinazione del vecchio presidio militare anche per i timori connessi alla sicurezza. Tra i più critici, è emersa la posizione dell’assessore lombardo all’Immigrazione, Protezione civile e proprio della Sicurezza Simona Bordonali che ha detto di non voler fornire le strutture per la tendopoli e parlando di 500 migranti che la struttura sarebbe in grado di ospitare. Ma in municipio, come scrive Bresciaoggi, è arrivata una lettera del prefetto del ministero degli Interni Mario Morcone che nega il numero paventato dall’assessore. Il braccio destro del Viminale parla di un massimo di 150 richiedenti asilo e quindi l’ex Serini non diventerà un grande hub nazionale.
Il presidio sarà diviso in due parti e per competenza. Quella rivolta ai migranti, con varie tende nel campo sportivo, sarà guidata dal ministero, mentre il resto sarà negli obiettivi del comune. In questa seconda struttura, infatti, è stato autorizzato il progetto realizzato dall’amministrazione per un museo che ricordi la Fascia d’Oro ai tempi del 1921 quando ospitò il primo circuito automobilistico italiano. Dal punto di vista della sicurezza, il prefetto di Brescia Valerio Valenti ha garantito di voler allargare il tavolo del comitato delle forze dell’ordine anche ai sindaci della zona. Nelle ultime ore è giunta anche la posizione critica della deputata bresciana Tatiana Basilio (M5s) che definisce “fallimentare la politica di accoglienza di questo governo e l’emblema è allestire un presidio per migranti al centro di uno schieramento di discariche a Montichiari”.

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