Erbusco, indagini su auto e cellulare

Gli inquirenti operano a tutto campo per ricostruire l'omicidio di Riadh Belkahla, trovato morto martedì 12 notte. Giovedì è stata fatta l'autopsia.

Delitto Erbusco(red.) I carabinieri stanno indagando a tutto campo per ricostruire la dinamica che ha portato al delitto di Riadh Belkahla, 49 anni tunisino, trovato privo di vita accanto alla sua Mercedes martedì notte 12 aprile a Zocco di Erbusco, nel bresciano. Sul suo corpo disteso a terra lungo via Manzoni, stradina che attraversa la zona di campagna del paese, c’erano decine di coltellate su testa, gambe, braccia e torace, come se l’uomo avesse cercato di difendersi. Giovedì 14 aprile all’istituto di medicina legale dell’ospedale Civile di Brescia è stato sottoposto all’autopsia disposta dal magistrato Ambrogio Cassiani e nei giorni successivi si conosceranno i risultati. A partire da quante siano le persone che lo hanno aggredito e con cosa lo hanno ucciso, sembra un coltello a serramanico. Le indagini riguardano anche l’auto, che era stata trovata da due infermieri al ritorno dal lavoro, oltre al cellulare della vittima che si trovava all’interno del veicolo.
La Scientifica ha rinvenuto tracce di sangue nella vettura, quindi probabilmente la lite sarebbe iniziata tra le portiere. Ma si vuole capire anche con chi avesse appuntamento il 49enne quella sera e perché in una zona così isolata. Maggiori dettagli arriveranno dai tabulati telefonici e dal controllo di messaggi e chiamate. Non è escluso che l’omicidio possa essere maturato per motivi di droga. Il tunisino, infatti, era stato fermato per alcuni precedenti e una volta dai carabinieri di Breno perché aveva circa 10 mila euro in banconote false. L’uomo, arrivato in Italia venticinque anni prima, aveva abitato a Capriolo prima di trasferirsi a Rovato, nel 2010, dove risiedeva con la moglie e la figlia di sei anni. Le indagini puntano anche sulla sua attività lavorativa come rivenditore di auto usate. Chi lo conosceva lo definisce gentile, cortese e riservato. Ma le forze dell’ordine non lasciano nulla al caso.

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