Sequestro al campo nomadi via Labirinto

Martedì 9 la polizia locale di Brescia ha posto i sigilli sull'area occupata dalle famiglie rom perché sotto il terreno ci sono rifiuti e detriti.

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Via Labirinto(red.) Martedì mattina 9 febbraio il campo nomade “abusivo” di via Labirinto 420 è stato posto sotto sequestro. Ci hanno pensato gli agenti della polizia locale di Brescia, su disposizione del pubblico ministero Silvia Bonardi, a porre i sigilli all’intera area. Quella di via Labirinto è una questione che va avanti da tempo, visto che la zona è inquadrata nel Pgt come a uso agricolo, invece è occupata da sei roulotte con alcune famiglie per un totale di venti persone, di cui dodici minorenni. I residenti intorno all’area avevano firmato una petizione raccogliendo un centinaio di firme per chiedere lo sgombero degli abusivi. Una situazione che aveva visto in campo anche il Comune di Brescia, ma le cui istanze erano state fermate dalla giustizia amministrativa. Il sequestro del terreno, arrivato come un fulmine a ciel sereno, segue la scoperta fatta da un perito che era stato incaricato di svolgere alcuni carotaggi sotto l’area. In effetti, sono stati rinvenuti rifiuti industriali, scorie e altri detriti che nel corso degli anni hanno creato una sorta di base sottostante al terreno.
Dal punto di vista della procura di Brescia, quindi, è necessaria la bonifica, ma in attesa di prendere nuove decisioni si è proceduto con il sequestro. Il problema riguarda lo sgombero delle famiglie, disposto dalla stessa pm, che dovrà portare palazzo Loggia e la prefettura a prendere una posizione. Per questo motivo giovedì 11 o venerdì 12 febbraio ci sarà un vertice per affrontare l’argomento. Il Comune di Brescia aveva provato in due occasioni ad allontanare le roulotte da quel campo. Prima, nel dicembre del 2014, con un’ordinanza che contestava il terreno ritenuto scarsamente adatto. Ma il Tar aveva accolto l’istanza dei ricorrenti vista la ragione umanitaria dei “residenti” in quella zona. Poi da palazzo Loggia era partito un altro provvedimento che contestava l’abuso edilizio, vista l’area agricola cui è destinata via Labirinto 420. Ma anche questo era stato sospeso dal tribunale di via Zima perché la Loggia non avrebbe provato l’irregolarità. E martedì 9 è arrivato il fermo che rimette tutto in discussione.

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