Sequestro a Quinzano, otto condanne

Dai 6 ai 14 anni di carcere per gli egiziani che nel 2013 avevano preso un connazionale rilasciandolo in giornata dopo essersi fatti dare i soldi.

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tribunale_brescia(red.) Sono stati condannati con pene dai 6 fino a oltre 14 anni otto egiziani che nel 2013 avevano compiuto un sequestro “lampo” ai danni di un 25enne connazionale. La vittima, Samir Salah Ibrahim Sharara, residente a Quinzano, nel bresciano, un giorno era a bordo della sua bicicletta per raggiungere il posto di lavoro. A un certo punto era stato bloccato dalla banda di connazionali e rilasciato al termine della giornata a Desio, nel milanese, dopo aver consegnato soldi e bancomat ai propri aguzzini. Nel momento in cui era rientrato a casa aveva denunciato l’episodio ai carabinieri facendo aprire l’indagine. Stando ai rilievi delle forze dell’ordine, la banda avrebbe avuto tra i suoi piani quello di effettuare rapimenti del genere in Lombardia in cambio di denaro.
Martedì 9 febbraio, dopo la conclusione dell’inchiesta, gli otto egiziani, di cui una donna, sono stati processati e condannati dalla Corte d’Assise. Tra loro, lo zio della vittima che avrebbe organizzato il sequestro, Mohamed El Bakri Mahrous Eid, dovrà scontare 14 anni e nove mesi di carcere. Proprio lui aveva aiutato il nipote ad arrivare in Italia, ma poi avrebbe pianificato l’operazione con i connazionali perché il 25enne, a suo dire, non avrebbe pagato l’ospitalità fornita dal parente. Altre quattro persone, tra cui la donna, devono scontare 14 anni di pena. Infine, sono stati attribuiti dai 6 anni e otto mesi ai 12 anni e sette mesi per gli ultimi tre. Per la vittima è stato disposto un risarcimento di 25 mila euro, mentre tutti i condannati saranno espulsi dall’Italia al termine della pena. Per due di loro, ancora fuori dal carcere, è stato sequestrato il passaporto.

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