Incendi montagna, misure anti piromani

(red.) Niente di fatto giovedì 4 febbraio dall’incontro che si sarebbe dovuto svolgere tra i dirigenti della Regione Lombardia, la prefettura e la procura per mettere in campo una serie di misure contro i piromani tra le montagne. La zona più colpita dall’inizio del 2016, causata anche dall’assenza di piogge, neve e dalle temperature miti, è stata l’alta Valtrompia dove sono bruciati 1.200 ettari di pascoli e boschi (come più di 1.200 campi di calcio) in 34 episodi. La riunione tanto attesa è stata rinviata, ma intanto si sta predisponendo un protocollo, una sorta di campagna con cui dissuadere le azioni dei piromani e salvaguarda l’ambiente. Una situazione che non riguarda solo la Valtrompia, ma anche l’alto Garda, Valsabbia, Valcamonica e Parco dell’Oglio.
A proposito della Valtrompia, la Comunità montana incontrerà i sindaci dei Comuni colpiti per definire un piano. Dal punto di vista degli incendi, è stato stabilito che sarà solo un pubblico ministero a coordinare le indagini di tutte gli episodi per evitare lunghezze burocratiche. Si chiederà poi di aiutare i volontari e gli operatori delle squadre impegnate dall’inizio di gennaio nello spegnimento degli incendi. Ma l’intervento più incisivo potrebbe essere il divieto per dieci anni di pascolare e praticare la caccia nelle zone bruciate. Una richiesta giunta anche dalla Lega Abolizione Caccia e prevista dalla legge.