Violenza, da condanna ad assoluzione

45enne senegalese ritenuto innocente in appello dopo l'accusa di aver abusato della figlia piccola di un amico. In primo grado aveva avuto 9 anni.

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tribunale_brescia(red.) Accusato di aver commesso 1.200 rapporti sessuali per anni su una bambina nel 2003, condannato in primo grado a nove anni di carcere, ma poi assolto in appello. Così ha deciso il giudice di secondo grado su un uomo di origine senegalese di 45 anni, operaio e con regolare permesso di soggiorno, che avrebbe abusato di una piccola. La vicenda risale al 2003. Residente con il padre a Mazzano, nel bresciano, mentre la madre abitava in Francia, la bimba veniva aiutata da un amico del papà per fare i compiti a casa. Dopo alcuni anni di quella frequentazione con l’uomo, la ragazzina aveva rivelato alle educatrici di una comunità di aver subito diverse violenze, più volte alla settimana. Così era scattata la denuncia alla procura di Brescia che aveva aperto un’inchiesta e avanzato al giudice delle indagini preliminari dell’epoca una misura cautelare per l’uomo.
Provvedimento che, però, non era mai arrivato. La vicenda a quel punto finisce in tribunale dove il senegalese si professa innocente, ma il giudice lo condanna a nove anni di reclusione. Nei giorni precedenti a giovedì 4 febbraio si è svolta l’udienza di appello che ha ribaltato la sentenza. Al giudice, infatti, è stato presentato il certificato medico di una visita compiuta in quel periodo da una ginecologa bresciana sulla bambina, attualmente di 22 anni, facendo ritenere che le condizioni non fossero compatibili con l’accusa di 1.200 rapporti sessuali subiti in sei anni. In appello il sostituto procuratore generale di Brescia aveva chiesto otto anni di reclusione, ma il giudice ha assolto il senegalese “perché il fatto non sussiste”.

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