Legambiente, aria: “Fare di più e in fretta”

Critiche dell'associazione ambientalista verso la gestione istituzionale dell'emergenza smog; "Fatti zero, solo parole".

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    malaria(red.) Il 2016 è iniziato da oltre un mese, ma Brescia si trova nella stessa situazione di fine 2015: “Avvolta in una nuvola di smog che danneggia la salute e la qualità della vita dei cittadini”. Lo sostiene Legambiente Brescia, che giovedì 4 febbraio ha tenuto una conferenza stampa in città per parlare dell’emergenza aria. “Se a dicembre 2015 sono stati 26 i giorni in cui la centralina del Broletto ha rilevato concentrazioni di pm10 oltre il limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria”, spiega una nota, “a gennaio i giorni di superamento sono stati 17, confermando la gravità di una situazione che viene definita “emergenza” a parole, ma senza adottare provvedimenti adeguati. Il timidissimo rafforzamento della Ztl di questi giorni va nella giusta direzione, ma non basta. Occorrono scelte molto più incisive e innovative, investimenti e un programma di promozione e educazione alla mobilità condivisa e a quella dolce. L’obiettivo finale deve essere un deciso cambiamento delle abitudini dei cittadini riguardo alle modalità di spostamento nella città, al momento troppo centrate sull’uso dell’automobile e troppo poco su trasporto pubblico, mobilità ciclistica e pedonale”.
    Prendendo spunto anche da ciò che si sta già facendo in altre città della Lombardia, Legambiente Brescia propone per l’immediato: l’applicazione automatica per tutti i periodi di inversione termica del limite di 90 km/h sulla tangenziale sud e di 110km/h sulle autostrade; il ripristino delle corsie Lam e l’estensione della Ztl a tutto il centro storico e sulle 24 ore; una seria politica in favore del trasporto pubblico, realizzando in brevissimo tempo il riordino delle linee di superficie tenendo conto della presenza del metrobus e una reale integrazione tariffaria tra città e provincia; un sostegno più concreto alla mobilità ciclistica (Bicimia non basta!); l’istituzione immediata di aree di interdizione al traffico; la sottoscrizione da parte dei Comuni della provincia dei protocolli per gli interventi urgenti in materia di inquinamento atmosferico; l’accelerazione dell’iter di un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) che comprenda disincentivi, anche di carattere economico (tariffazione dei parcheggi), nell’utilizzo delle auto; adottare un regolamento edilizio che preveda forti incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, in modo da poter andare verso la riduzione del fabbisogno energetico; abbandonare il polverino di carbone come combustibile nella centrale di via Lamarmora e spegnere la terza linea dell’inceneritore.

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