Rifiuti dal sud, “decida un referendum”

Lo chiede il consigliere regionale bresciano Fabio Rolfi, contro l'articolo 35 dello Sblocca Italia. "Decidano i cittadini".

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    Rolfi(red.) “È necessario un referendum abrogativo contro l’articolo 35 dello Sblocca Italia, che sia promosso dal fronte delle 6 regioni contrarie allo smaltimento dei rifiuti presso gli impianti con capacità di smaltimento ancora inutilizzate, tra cui anche il termovalorizzatore di Brescia”. Questa la proposta del vice capogruppo della Lega Nord al Pirellone, Fabio Rolfi.
    “Serve un’azione forte e corale – spiega Fabio Rolfi – da parte di tutti coloro che non accettano quest’imposizione centralista da parte del Governo Renzi, che rischia di scaricare per l’ennesima volta addosso ai territorio virtuosi, le inefficienze croniche altrui. Il provvedimento, voluto da Roma, prevede che gli impianti con capacità inutilizzare, tra cui quello di Brescia, smaltiscano i rifiuti in eccesso fino a quando non verranno costruite nuove strutture. In altri termini significa caricare Brescia, zona critica dal punto di vista ambientale anche per la qualità dell’aria, di nuovi rifiuti ed emissioni, quando invece l’obiettivo dichiarato dal Pd cittadino dovrebbe essere quello di ridurre il carico attuale dell’impianto.”
    “Non bastano le parole vuote di qualche deputato o assessore locale del Partito democratico, servono azioni concrete. In questo senso la Giunta Maroni ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale questo articolo dello Sblocca Italia, proprio perché lesivo dell’autonomia regionale in materia; considerata però la velocità con la quale si sta procedendo con l’attuazione del provvedimento, occorre ricorrere ad altri strumenti. In questo senso bisogna quindi seguire l’esempio delle Regioni che hanno già promosso il referendum abrogativo sull’articolo 38, riguardante le trivellazioni; dobbiamo fare la stessa cosa per quest’altra norma, considerato che son ben 6 le realtà regionali contrarie, quindi in numero sufficiente a norma di Costituzione, per convocare la consultazione popolare. I lombardi, e in questo caso soprattutto i bresciani, devono potersi esprimere su una scelta politica – conclude Fabio Rolfi – che inciderà pesantemente sul proprio futuro e sulla qualità della vita del territorio”.

     

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