Brescia, “vogliamo 200 mila turisti l’anno”

Venerdì 20 novembre in consiglio comunale sarà discussa la convenzione ventennale per concedere il patrimonio culturale gratis a Brescia Musei.

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Capitolium(red.) Venerdì 20 novembre in consiglio comunale a Brescia si discuterà della convenzione ventennale con cui palazzo Loggia intende concedere gratuitamente il patrimonio culturale della città alla Fondazione Brescia Musei. Martedì 17 il sindaco Emilio Del Bono e l’assessore alla Cultura Laura Castelletti hanno presentato in commissione la bozza che sarà chiamata all’approvazione. Il testo prevede di dare a Brescia Musei il polo museale di Santa Giulia, l’area archeologica romana, il castello con il museo delle armi e del Risorgimento, i depositi della Pinacoteca e altre strutture. L’obiettivo è valorizzare l’intero patrimonio, tanto che il primo cittadino ha indicato di voler raggiungere i 200 mila visitatori ogni anno, partendo dagli attuali 130 mila già in aumento.
La soluzione, secondo palazzo Loggia, deriva dal fatto che le risorse comunali sono ridotte, mentre la Fondazione potrà accedere a bandi regionali, europei e sponsor privati per la gestione. In ogni caso, il Comune terrà l’organo di indirizzo per verificare tutte le attività svolte e le spese sostenute. Costi che Brescia Musei dovrà rendicontare. A rafforzare l’immagine culturale di Brescia, secondo il sindaco, ci sono il parco archeologico, la mobilità con la metropolitana e il progetto per rilanciare il castello e riaprire la pinacoteca. L’assessore Castelletti ha precisato che la Fondazione dovrà presentare un piano triennale e se non svolgerà bene il suo incarico, da palazzo Loggia sono pronti a revocare la concessione. Tra gli elementi più contestati dall’opposizione c’è la durata ventennale, cioé quattro legislature, parsa troppo lunga.
Ma secondo la giunta sarebbe il termine ideale per consentire a Brescia Musei una programmazione migliore. Un altro elemento critico di cui parla ancora la minoranza è l’eccessivo potere che la Fondazione avrebbe. Ma è stato annunciato un emendamento del Partito Democratico in consiglio comunale per chiarire la posizione della vigilanza che arriverà dal Comune. A contestare di più la convenzione è Adriano Paroli che parla di “patrimonio culturale svenduto”, con il rischio che Brescia Musei possa portare all’esterno l’opera di rilancio del castello.

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