Delitto Castenedolo, “scarcerate Musini”

L'avvocato dell'uomo in carcere per l'accusa di aver ucciso la moglie Anna Mura a marzo, chiede che l'assistito venga liberato. "Nessuna prova".

Castenedolo(red.) Nessuna traccia del suo dna sul corpo della vittima, l’arma del delitto non è stata ancora trovata e la sua versione parziale su come andò la situazione coincide. Sono tutti gli elementi che hanno indotto gli avvocati di Alessandro Musini a chiedere la sua scarcerazione. L’uomo di 54 anni si trova detenuto a Canton Mombello per il presunto omicidio della moglie Anna Mura nel marzo del 2015. A Castenedolo, nel bresciano, intorno all’ora di pranzo, il figlio minore della coppia aveva trovato la madre deceduta e in un lago di sangue ai piedi del letto. A quel punto tutte le ricerche erano state dirette verso il compagno Musini, fuggito per oltre 24 ore a bordo della sua auto.
Quando poi era stato identificato e bloccato, in seguito all’interrogatorio, era stato condotto in carcere. Musini aveva detto agli inquirenti di aver visto la televisione per alcune ore la mattina dell’omicidio, per poi uscire di casa alcune ore. Quindi sarebbe rientrato e, dopo aver notato la moglie morta, sarebbe fuggito. Le perizie sull’impianto elettrico coincidevano con quanto detto dall’uomo e il fatto di scappare sarebbe stato giustificato da alcune esperienze e drammi subiti dall’uomo. Secondo gli avvocati, insomma, non ci sarebbe un movente e quindi Musini dovrebbe essere scarcerato.

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