Lettere al direttore

Gavardo, interpellanze contro lo svilimento consiliare

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    GavardoMunicipioslide(red.) Cosa intende la maggioranza politica che dirige il Comune di Gavardo con la parola ”governare”? Quale modus operandi associa il sindaco al suo tanto ostentato decisionismo? La questione non è di forma, ma di sostanza. La stessa sostanza di cui il Consiglio comunale pare essere sempre più svuotato.
    Un esempio? Il “Piano del welfare gavardese anno 2015”, che ha sostituito il “Piano dei servizi alla persona”. Lo strumento precedente veniva sempre portato in Consiglio comunale, sottoposto a dibattito e, solo a quel punto, votato. Insomma, seguiva un iter democratico. Al nuovo Piano del welfare toccherà lo stesso cammino? Non lo sappiamo: approvato dalla Giunta lo scorso 22 luglio, non è ancora stato inserito negli argomenti del Consiglio comunale, né lo sarà nell’assemblea del prossimo 2 ottobre. Ecco perché ci siamo visti costretti a presentare un’interpellanza, per sapere come la maggioranza intende procedere con questo documento , così importante per l’amministrazione e i cittadini.
    Davanti allo svilimento della sede consiliare, le domande ufficiali restano fra i pochi strumenti d’azione per chi, come noi di Gavardo in movimento, si è assunto la responsabilità di essere (non solo di fare) opposizione. Mozioni, interrogazioni, interpellanze: tutto quanto può costringere una giunta silente (e una maggioranza molto accondiscendente) a dare spiegazione delle sue scelte.
    Durante il Consiglio comunale del 2 ottobre, le interpellanze da affrontare saranno sei. Di queste, cinque portano la nostra firma. C’è quella sull’importantissima questione delle Fonderie Mora, presentata congiuntamente da noi e da Gavardo Rinasce, come già hanno avuto modo di evidenziare gli organi di stampa che, negli ultimi giorni, si sono occupati della vicenda. Doppia firma, sempre con Gavardo Rinasce, anche sull’interpellanza che chiede all’amministrazione comunale di giustificare l’abbattimento dei pini marittimi di viale Ferretti e di via Santa Maria, avvenuto lo scorso Ferragosto alle 6.30 del mattino. Perché quel giorno, perché a quell’ora, perché quelle piante? E perché senza comunicare nulla precedentemente, in nessuna sede?
    Oltre a quella sul Piano del welfare 2015, il nostro consigliere ha presentato altre due interpellanze. La prima sui migranti. Gavardo in movimento, coerentemente con i suoi principi ispiratori, vorrebbe sapere come il Comune è interessato dall’imponente fenomeno migratorio che investe l’Europa intera in questi mesi: quanti profughi e/o rifugiati ci sono a Gavardo? Come sono stati accolti? Come si prevede di agire in futuro per ricevere e integrare nella comunità locale chi fugge da conflitti, soprusi e miserie, chiedendo un po’ di spazio al cosiddetto “Occidente”, teoricamente avanzato e civilizzato, sicuramente non innocente?
    Infine, un’interpellanza di carattere ambientale: quale esito ha avuto l’invito rivolto ai cittadini con il “Progetto Amianto” di questa estate sia in termini numerici di risposta che in termini di quantitativi segnalati? Il Comune di Gavardo rispetterà gli obblighi di legge in materia di amianto, che prevedono la bonifica di tutti i materiali pericolosi entro il 16 gennaio 2016? Se ci riuscirà, come lo farà? Ovvero: l’amministrazione comunale, al momento, come sta agendo?
    Una domanda, quest’ultima, che siamo costretti a ripetere molto spesso, purtroppo.

    Gavardo in Movimento

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