Profughi a Pontevico, “rischio polveriera”

Lo sostiene Viviana Beccalossi. La Prefettura avrebbe deciso di utilizzare come asilo l'ex-caserma della Polizia Provinciale.

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    accoglienza-richiedenti-asilo(red.) “Evitiamo di creare polveriere. Decidere, senza neppure confrontarsi con il sindaco, di collocare un gruppo di immigrati in un paese nel quale esistono già tensioni per la presenza di una moschea è una scelta che, nella migliore delle ipotesi, definirei poco sensata, nella peggiore pericolosa”.
    Lo dice Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio della Lombardia, commentando le parole del sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni, con il quale ha avuto un colloquio telefonico la mattina di venerdì 4 settembre, secondo il quale la Prefettura di Brescia ha deciso di trasferire una decina di profughi nell’ex caserma della Polizia provinciale di Brescia a Pontevico, in dismissione da un paio di mesi.
    “E’ inaccettabile che i sindaci, eletti per rappresentare i propri cittadini – conclude Viviana Beccalossi – vengano esclusi da decisioni così rilevanti. Anche qui, come per altri luoghi destinati d’imperio dal Governo Renzi a ospitare profughi e clandestini, invito la popolazione a organizzarsi e, in maniera non violenta, a porre in essere raccolte di firme che testimonino la loro contrarietà a politiche pro-immigrazione sempre e comunque”

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