Profughi Collio, aperta raccolta firme

Venerdì sera 28 agosto 500 persone sono scese in piazza contro l'arrivo di venti migranti in un vecchio hotel di San Colombano. Tensione alta.

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Collio(red.) La piccola comunità di Collio, in alta Valtrompia nel bresciano, è in rivolta dopo che giovedì sera 27 agosto sono arrivati venti profughi inviati dalla prefettura e ospitati nella vecchia casa vacanze della famiglia Cantoni. Tanto che 200 persone, tra cittadini e attivisti di Forza Nuova e “Brescia ai bresciani” sono scesi in piazza per protestare. E alcuni turisti che erano presenti sul posto avrebbero deciso di lasciare la località prima del tempo. Il sindaco Mirella Zanini ha detto di aver ricevuto un preavviso di poche ore e ritiene che sia sbagliato portare venti stranieri in una zona dove si trovano scuola e il centro sportivo. Soprattutto in una frazione, quella di San Colombano, che conta 500 abitanti. Venerdì sera 28 agosto si è svolto un altro presidio di protesta in piazza con 500 persone, compresi il primo cittadino e quello di Trenzano Andrea Bianchi.
L’hotel che ospita i migranti viene controllato dai carabinieri per evitare problemi di ordine pubblico e nel presidio ci sono stati solo alcuni cori. Il sindaco Zanini ha anche sottolineato il fatto che la struttura fosse chiusa da tre anni e che la famiglia non avesse avvisato il Comune sull’idea di riaprirla. Parla anche di “danno economico” sul fatto che alcuni turisti abbiano deciso di andare via, mentre i cittadini hanno già avviato una raccolta di firme per chiedere di trasferire i migranti in altri paesi. Dall’altra parte ci sono i titolari dell’albergo che dicono di aver presentato la domanda al bando per poter aumentare gli incassi. Gli stranieri, invece, vogliono tornare a Brescia per poi proseguire verso altri Stati. E la tensione a Collio resta alta.

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