Profughi, Verolanuova non li vuole

L'hotel Tiepolo tra gli enti che potrebbe ospitare i migranti. Ma il Comune anticipa il "no". "Tagli dallo Stato e pretendono che li accogliamo".

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Hotel Tiepolo Verolanuova(red.) Verolanuova, nel bresciano, si aggiunge alla lista dei paesi che non vogliono ospitare profughi. Di fatto, quindi, la bassa bresciana rischia di diventare una sorta di territorio a sé stante dove ogni richiedente asilo è quasi bandito. In realtà, il paese guidato dal sindaco della Lega Nord Stefano Dotti non è previsto nell’elenco delle amministrazioni dove dovrebbero arrivare profughi e nemmeno lo storico hotel Tiepolo è interessato. La struttura ricettiva è comunque stata inserita dalla prefettura per una possibile sede dove ospitarli. I 35 euro al giorno per ogni migrante rivolti al titolare potrebbero fare gola e così il Comune interviene prima ancora che si parla di un possibile arrivo e fa mettere uno striscione con scritto “No agibilità. No clandestini”.
Il primo cittadino ammette che si tratta di una “campagna preventiva per dire che Verolanuova non è un paese per profughi e questo lo devono sapere la prefettura, i residenti, i gestori di hotel e chi ha case sfitte e abbandonate che vuole destinare all’ospitalità”. Lo stesso sindaco giustifica la mancata volontà di ricevere migranti per “i tagli da 1,3 milioni di euro dallo Stato pretendendo che l’onere sociale e forze economico ricada su noi. E poi c’è il rischio di criminali tra i clandestini”.

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