Psi: “Il No a Goldin e le prime donne”

I socialisti bresciani all'attacco: "Ci sembra un'occasione persa. L'evento poteva fare da volano ad altre iniziative.

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    Copertina VG(red.) Il dipartimento culturale del Psi di Brescia ha commentato la notizia dell’incontro tra il sindaco Emilio Del Bono e Marco Goldin, patron di Linea d’Ombra che, negli anni scorsi, ha organizzato le “Grandi Mostre” cittadine.
    “Provoca un certo sconcerto la notizia secondo la quale la Loggia avrebbe risposto negativamente alla doppia proposta espositiva formulata da Marco Goldin, patron di Linea d’Ombra, proprio per celebrare il ventennale di quella realtà che a Brescia, prima del defenestramento operato dalla giunta Paroli, aveva mietuto significativi consensi”.
    Goldin aveva proposto una “mostra – evento” sull‘Arte francese dal 1840 al 1910 (che, è vero, contiene l’Impressionismo, chiodo fisso di Goldin, ma anche la nascita delle sconvolgenti esperienze delle Avanguardie storiche a partire dal Cubismo, convenzionalmente datato a partire dal 1907). L’operazione, a fronte di un impegno per 5,4 milioni di euro, avrebbe richiesto al comune di Brescia un concorso di 400.000 euro. “Nemmeno il dieci per cento di un valore assoluto inarrivabile per il comune. E con i numeri di visitatori che sposta Goldin, non è difficile ipotizzare che quei 400.000 euro sarebbero stati restituiti alla città con gli interessi anche solo sotto forma di consumazioni in bar e ristoranti nonchè in pernottamenti da parte dei visitatori che sarebbero accorsi come già avvenuto ogni volta in passato”.
    Poi la stoccata alla ex collega di partito Laura Castelletti. “Sembrerebbe che Il vicesindaco e assessore alla Cultura Laura Castelletti abbia spiegato come la politica culturale del Comune e della Fondazione (Brescia Musei), più che a grandi eventi da grandi numeri, sia invece orientata alla valorizzazione passo dopo passo del patrimonio artistico e museale, ad esempio l’area archeologica appena inaugurata. Lo sconcerto sorge proprio a fronte di questa affermazione, che prevede come condizione preliminare necessaria una visione manichea dell’offerta per la quale la valorizzazione dell’esistente sarebbe alternativa all’organizzazione di eventi più “spettacolari” e di massa. Ci sembra persino banale e pleonastico rilevare come in realtà l’offerta di Goldin avrebbe dovuta essere presa al volo: una visione più accorta, infatti, avrebbe dovuto convincere l’amministrazione Del Bono di quanto quella mostra potesse essere complementare al progetto di valorizzazione del patrimonio locale. Non bisogna dimenticare, e ci sarà scusata la franchezza, che se è vero che ciascuno fa tesoro di ciò che possiede è altrettanto vero che Brescia, in quanto ad aree di interesse archeologico, non è esattamente Pompei”.
    “Ci ostiniamo a credere”, aggiungono i socialisti, “che non sarebbe stata davvero male l’occasione di un evento goldiniano in grande stile che, magari, trainasse i visitatori giunti per la grande mostra a visitare anche le ricchezze locali, magari essendone sorpresi. Magari parlandone al mondo. Magari aprendo a nuovi arrivi e a rinnovate attenzioni da orizzonti un poco più ampi della realtà alla quale l’offerta espositiva (ma forse anche culturale) di Brescia si è dovuta riabituare dopo gli exploit dei primi anni dello scorso decennio, realizzati grazie alla felice intuizione di Corsini e della sua giunta di portare a Brescia un organizzatore d’eventi come Goldin (che almeno non truffava sul numero degli ingressi…)”.
    “Il no a Goldin”, concludono, “ci sembra davvero un’occasione persa sulla quale invitiamo l’amministrazione a un’ulteriore riflessione. Speriamo sia stata causata “soltanto” (si fa per dire) dalla miopia che molto spesso accompagna la presunzione e la sicumera del poter far da soli. Sarebbe ben più grave, infatti, se il “niet” della Giunta fosse stato determinato dalle resistenze di prime donne che avrebbero inteso come un’offesa e un inaccettabile agguato alla propria autorevolezza, più dichiarata che riconosciuta, il ritorno, sia pure estemporaneo, di Marco Goldin a Brescia”.

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