Profughi, “ospitare non vuol dire lucrare”

Oscar Lancini interviene sulla vicenda richiedenti asilo: "Scafisti anche i privati cittadini che mettono a disposizione le proprie case".

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    oscar-lancini-lega-adro(red.) «È inutile che i sindaci di sinistra organizzino conferenze stampa in cui chiedono pubblicamente al prefetto di obbligare anche i sindaci leghisti, che non vogliono i clandestini in casa loro, a prenderli, perché così facendo significa esplicitamente “fare il culattone con il culo degli altri”».
    Non ha usato mezzi termini Oscar Lancini, la mattina di sabato primo agosto, durante il gazebo organizzato dalla sezione adrense della Lega Nord per sostenere l’iniziativa Segnala il clandestino promossa a livello federale dal Carroccio.
    «Quest’iniziativa», ha sottolineato Lancini, «è sempre più attuale vista la recente esperienza negativa del sindaco leghista di Capriolo che si è trovato, pur non volendoli, sei clandestini in casa semplicemente perché un suo cittadino ha deciso di guadagnare sulle spalle di tutti. Questo modo di fare, equivale a tradire quel vincolo di lealtà e fiducia mai scritto ma sempre presente che lega i cittadini di una comunità gli uni agli altri. Non possiamo tollerare che gli scafisti, perché tali sono anche i privati cittadini che mettono a disposizione le proprie case, si approfittino di noi per lucrare, scaricando poi i costi sociali ed economici su tutta la comunità. In questo caso è il dio denaro l’unico elemento che fa la differenza tra una brava persona e una non brava: per il Pd la brava persona è quella che ospita, per la Lega la brava persona è quella che non lucra. Ci hanno insegnato fin da piccoli che a fare la differenza dovrebbe essere la solidarietà, quindi ospitare senza lucrare».
    «Nonostante la mattinata fredda e piovosa», ha concluso Lancini, «il volantino distribuito ha scaldato gli animi. Le persone, un po’ bagnate e un po’ infreddolite, con entusiasmo si sono fermate esprimendo la loro indignazione per i sindaci scafisti».

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