“Grandi mostre”, Brescia chiude a Goldin

Il curatore ha incontrato il sindaco Del Bono per un progetto biennale dal 2016 al 2018 con varie esposizioni. "Ma è cambiata la strategia".

Goldin(red.) Avrebbe voluto allestire al museo Santa Giulia di Brescia, da ottobre del 2016 ad aprile del 2017, una mostra sui vent’anni della sua società “Linea d’ombra” che si occupa delle esposizioni. Ma il Comune ha detto no a Marco Goldin che aveva curato diverse “grandi mostre” dal 2003 al 2009 quando il sindaco era Paolo Corsini. Stando alla sua idea, avrebbe voluto allestire un’esposizione da 5 milioni di euro finanziata soprattutto dagli sponsor e per una parte, 400 mila, da palazzo Loggia in modo da portare, secondo la sua visione, 350 mila visitatori.
Si tratta di una rassegna sulla pittura francese dal 1840 al 1906 e Goldin, prevedendo già che il Comune avrebbe rifiutato, aveva contattato altre città. Poi, come lui racconta, alcuni amici bresciani lo hanno convinto e ha incontrato il sindaco Emilio Del Bono. Il suo progetto era quello di allestire la mostra insieme a una rassegna degli artisti bresciani di quel periodo e nel 2017-18 sulla pittura europea della prima guerra mondiale con l’abbinamento, ancora, a un’esposizione bresciana. Ma mercoledì 29 luglio l’assessore alla Cultura Laura Castelletti lo ha chiamato per rifiutare l’offerta.
Il motivo sarebbe un cambio di strategia da parte della Loggia, anche se Goldin pensa che le grandi mostre avrebbero potuto aiutare quelle più di nicchia che vengono allestite. Lo stesso assessore e vice sindaco ha confermato l’intenzione di proseguire sull’onda attuale per continuare a valorizzare il patrimonio artistico. Senza grandi mostre da picchi di visitatori, insomma, ma in costante crescita per tutto l’anno. La Castelletti chiede di andare avanti sulla programmazione delle attività nei musei.

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