Trenzano, “Rachida sfrattata con la forza”

"Diritti per tutti" e Magazzino 47 criticano il modo in cui sarebbe stato notificato l'atto. Portata a comunità Shalom di Palazzolo. "Non è adeguata".

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Sfratto(red.) L’associazione “Diritti per tutti” e Magazzino 47 hanno lanciato una polemica sullo sfratto esecutivo notificato mercoledì mattina 29 luglio ai danni di una ragazza marocchina, Rachida, a Trenzano, nel bresciano. Secondo gli attivisti, i carabinieri e la polizia locale l’avrebbero “sollevata di peso e gettata fuori di casa con la forza, davanti al figlio in lacrime”. Tra l’altro, stando alla versione delle associazioni, il provvedimento sarebbe stato attuato senza avvisare la donna. Subito dopo lo sfratto, Rachida è stata condotta alla comunità Shalom di Palazzolo che si occupa di tossicodipendenti.
“E’ una struttura inadeguata perchè specializzata nel recupero e dove c’è un regolamento restrittivo delle libertà personali – dice Diritti per tutti con una nota.- Rachida non è tossicodipendente, è colpevole solo di essere diventata invalida e quindi di essere stata licenziata dopo molti anni di lavoro, anche notturno, in un’azienda del settore plastico”. Il Comune ha anche polemizzato sul fatto che non fosse stata concessa la residenza alla ragazza per un contratto di affitto non regolare. Gli attivisti, invece, confermano il contrario.

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