Doppio picchetto antisfratto in provincia

Il primo si è svolto a Comezzano, con un rinvio al 24 settembre. Il secondo in Valcamonica, nonostante una ventina di carabinieri.

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    foto-picchetto-Comezzano(red.) Prosegue, anche in piena estate, la lotta per il diritto alla casa a Brescia e provincia di un gruppo sempre più folto di realtà associative bresciane.
    Decine di attivisti antisfratto di Diritti per tutti, Magazzino 47 e Collettivo ProvinciaLotta (Valle Camonica), sono scesi in campo martedì 28 luglio, per bloccare due esecuzioni a Comezzano Cizzago, nella Bassa occidentale, e a Piancogno in Valcamonica. Nel primo caso a rischiare di finire in strada era una famiglia di origine marocchina con due bambini e un terzo in arrivo. Il padre aveva un’occupazione nell’edilizia, settore dove la crisi ha letteralmente falcidiato i posti di lavoro. Presenti oltre una trentina di attivisti e il quinto accesso dell’ufficiale giudiziario si è così risolto in un rinvio al 24 settembre.
    A Piancogno, invece, ad accogliere gli attivisti del Collettivo ProvinciaLotta della Valcamonica c’erano una ventina di carabinieri tra i quali anche i militari del nucleo investigativo di Breno. Nonostante questa presenza, spiega una nota stampa dell’associazione, gli attivisti sono riusciti a ottenere un rinvio ad ottobre. La famiglia, di origine kurda, con quattro figli tra cui due minori, versa in gravi condizioni di indigenza e uno di loro, seguito dalla neuropsichiatria infantile, due mesi fa ha tentato il suicidio. Il Collettivo ha lanciato una campagna di solidarietà e di mutuo soccorso per raccogliere fondi e aiuti alimentari in favore di questa famiglia.

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