Strage, parti civili sentite in udienza

Venerdì 3 e sabato 4 luglio alla Corte d'Assise d'Appello è il momento di dare la parola alle vittime dell'attentato. "Tramonte era osservatore".

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stragepiazzaloggia(red.) Venerdì 3 luglio e nella giornata di sabato 4 alla Corte d’Assise d’Appello di Milano è il turno delle parti civili nel processo “bis” sulla strage di piazza Loggia a Brescia. La rinnovazione dibattimentale si è conclusa nei giorni scorsi con la richiesta dell’ergastolo per Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi. La nuova udienza dà spazio ai parenti delle vittime e punta su legami storici e collegamenti con altri fatti del genere. L’avvocato Andrea Ricci parla di Maurizio Tramonte, imputato con Carlo Maria Maggi, che sarebbe stato presente il giorno della strage in piazza in base a quanto detto dai testimoni Vincenzo Arrigo e Renato Bettinazzi. Avrebbe avuto un ruolo di osservatore, secondo il legale che ha parlato di Tramonte anche come infiltrato dei servizi segreti in riferimento a Maggi.
In base alle affermazioni dell’avvocato, l’imputato avrebbe fatto il doppio gioco informando in ritardo e senza dettagli. Un altro legale, Renzo Nardin, ha parlato di una strage, riferendosi a quella bresciana, progettata per sovvertire l’ordine dello Stato. Un’azione che, secondo l’avvocato, farebbe riferimento a una matrice politica di allora vicina al fascismo e all’esercito delle Ss dal punto di vista militare. Addestramento e formazione su armi ed esplosivi che sarebbero stati messi in campo per contrastare l’avanzata della sinistra. Come è emerso nell’udienza, si trattava di un clima politico in cui si passava dallo scontro di piazza all’attentato. Ed è emerso anche il fatto che tutti gli orologi delle vittime sono spariti.

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