Nuvolento, coppia si spara per lo sfratto

Marito e moglie hanno deciso di farla finita. L'uomo è morto, la donna in fin di vita in ospedale. Tragedia dopo la notifica e la mancanza di lavoro.

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carabinieri-notte(red.) E’ stata una tragedia per disperazione a causa dei motivi economici quella che ha coinvolto nella serata di giovedì 2 luglio una coppia a Nuvolento, nel bresciano. E’ successo intorno alle 22 in un appartamento di via Cavour dove una coppia ha deciso di farla finita con due colpi di pistola. La donna di 59 anni, Emanuela Vanorio e il marito di 58, Stefano Inzoni, dopo aver scritto i biglietti di addio rivolti ad amici e parenti, si sono sdraiati sul letto della camera, mano nella mano. A quel punto l’uomo, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, ha preso la pistola regolarmente detenuta e si è sparato uccidendosi. Anche la donna accanto ha azionato il grilletto contro sé stessa, ma non è morta. E’ ricoverata in fin di vita all’ospedale Civile di Brescia. Al centro dei gesti estremi ci sono lo sfratto esecutivo che la coppia aveva ricevuto e la mancanza di lavoro.
L’uomo era una guardia giurata, ma senza lavoro da tempo per colpa della disoccupazione. L’unico reddito arrivava dalla moglie che sfruttava la pensione della suocera, ma dopo la morte è venuta a mancare anche quella fonte di denaro. Così non riuscivano più a pagare l’affitto e dopo la disposizione di lasciare la casa si sono trovati insieme per pianificare il suicidio. Gesto estremo sul quale l’uomo, probabilmente, stava rimuginando nel mattino quando è stato visto andare in un parco del paese con il cane. Dopo i colpi di pistola, i vicini di casa hanno subito chiamato i soccorsi per scoprire cosa fosse successo. Quando i medici sono entrati in casa li hanno trovato l’uno accanto all’altra, mano nella mano. La tragedia è al vaglio dei carabinieri, mentre chi abita sul posto conosceva la situazione dell’uomo rimasto senza lavoro, anche se non pensava mai a un gesto del genere.

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