Sarnico, sindaco “sceriffo” rischia abuso

Il primo cittadino Giorgio Bertazzoli controlla di notte i locali, le auto e bivacchi. Ma per legge non potrebbe farlo: ci sono i carabinieri.

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Giorgio Bertazzoli(red.) La sicurezza di Sarnico, nel bresciano, è balzata agli onori della cronaca per il sindaco Giorgio Bertazzoli che da alcuni giorni si può chiamare “sceriffo”. Il motivo è semplice: con la sua auto privata e lampeggiante montato fa alcuni sopralluoghi e controlli notturni in paese. Il primo cittadino si è giustificato dicendo che attraversa il territorio chiedendo generalità e documenti agli automobilisti e passanti dopo che la polizia locale finisce il turno alle prime ore della notte. Tra i controlli che esegue insieme a un testimone, ci sono le auto con tanto di sanzioni per chi infrange il codice della strada e i locali notturni per vedere se a mezzanotte la musica viene spenta.
Lo stesso sindaco ha detto di aver chiesto i documenti ad alcuni extracomunitari per diversi bivacchi in zona. Questa situazione andrebbe avanti da alcuni anni e il primo cittadino ritiene di fare la cosa giusta. Dice di svolgere le funzioni di un pubblico ufficiale ed è a capo della polizia locale e della Protezione civile. Ma c’è un problema. Per legge un sindaco può intervenire in questo modo solo se non è presente un comando di forze dell’ordine. Sul posto, in effetti, la stazione dei carabinieri c’è. E qualche automobilista multato dal primo cittadino potrebbe citarlo in tribunale per abuso d’ufficio.

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