Giardiello a Brescia, “ha chiesto scusa”

L'autore della sparatoria del 9 aprile al tribunale di Milano, dove rimasero uccise tre persone, ha raccontato ai magistrati la sua versione dei fatti.

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sparatoria al Tribunale di Milano(red.) Martedì 30 giugno Claudio Giardiello, autore della sparatoria del 9 aprile scorso al palazzo di giustizia di Milano in cui rimasero uccise tre persone, è stato interrogato a Brescia. A fargli le domande su cosa successe quel giorno sono stati il procuratore Tommaso Buonanno e il pubblico ministero Isabella Samek Lodovici. Nell’udienza di quel giorno, l’uomo era imputato per bancarotta e con una pistola sparò al giudice della sezione fallimentare Fernando Ciampi, all’avvocato Lorenzo Claris Appiani e al coimputato Giorgio Erba. Al contrario delle altre occasioni dove si è avvalso della facoltà di non rispondere, stavolta l’uomo ha parlato. Ha detto di aver voluto sparare a simboli dal sistema dai quali avrebbe subito dei torti e raccontato come è entrato nel tribunale armato.
Come ha detto il suo legale Andrea Dondé, ha raggiunto l’ingresso di via San Barnaba e sarebbe passato dal metal detector. Sempre l’avvocato ha detto di non poter spiegare come mai il sistema non si accese rilevando la pistola. Di questo se ne sta occupando la procura bresciana. Ha anche aggiunto che “Giardiello ha chiesto scusa, anche se è consapevole della rabbia che possono arrivare dalle sue affermazioni, voleva farla finita quel giorno”. Intanto dal punto di vista del processo, potrebbe essere chiesto il giudizio immediato, anche se l’avvocato di Giardiello potrebbe chiedere una perizia psichiatrica. L’uomo sarebbe seguito da tempo da alcuni psicologi.

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