Polizia Provinciale “necessaria per l’ambiente”

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    maschio-capriolo(red.) “La scelta del Governo di azzerare le funzioni di tutela ambientale delle polizie provinciali, mentre ancora non è chiaro il destino del Corpo Forestale dello Stato, per destinarne il personale preposto  a compiti di polizia municipale, provocherebbe un crollo verticale della vigilanza e dei controlli e dunque un danno all’ambiente di grandi proporzioni, proprio quando la recente introduzione degli ecoreati comporterebbe un rafforzamento delle azioni di contrasto agli illeciti ambientali”.
    Lo dichiarano 15 tra le maggiori associazioni ambientaliste riconosciute (Accademia Kronos, Ambiente e Lavoro, AIIG, CAI, CTS, Federazione Pro Natura, FIAB, Greenpeace Italia, LAC, Legambiente, LIPU, Marevivo, Sigea, Touring Club Italiano, WWF), a proposito del Decreto legge 78/2015 “Misure urgenti in materia di enti territoriali”, pubblicato il 19 giugno e trasmesso al Senato per l’iter di conversione in legge, che, tra le altre cose, azzererebbe lo storico ruolo delle polizie provinciali su cui chiedono un ripensamento del Governo, o comunque un intervento del Parlamento nella fase di conversione in legge del provvedimento, che scelga la via della regionalizzazione.
    “Ben prima dell’emanazione del decreto 78/2015, le nostre associazioni avevano consegnato al Sottosegretario degli Affari regionali Gianclaudio Bressa una dettagliata nota con cui si illustravano con chiarezza i problemi  e si indicavano le soluzioni atte a garantire la prosecuzione dei servizi, anche attraverso opportune forme di regionalizzazione. La scelta del Governo, dettata apparentemente da mere ragioni di tagli lineari, è stata invece di segno opposto e sta conducendo a quello che può davvero rivelarsi un errore gravissimo per la tutela ambientale in Italia”.

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