Via Brocchi, “A2A trasformi l’amianto”

La proposta del Codisa al Comune: "L'asbesto venga sottoposto a un diverso tipo di stoccaggio, per il recupero e la trasformazione del materiale stesso".

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    discarica via brocchi(red.) Una lettera aperta al sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, vergata dal Comitato Co.Di.S.A. sulla discarica Profacta di via Brocchi a San Polo, oggetto di una lunga vicenda ambientale in città.
    Si è detto e fatto tanto, ma nonostante tutto essa incombe ancora su di noi- scrive il Codisa- sulle nostre aspirazioni, salute ed i nostri progetti di parco. Riteniamo che il Comune di Brescia debba mettere in campo risorse economiche per sventare questo tipo di sciagure. A questo punto però ci sembra di vedere che occorre provare a fare qualcosa di più”.
    Il Comitato Difesa Salute e Ambiente di Brescia chiede
    “di provare a mettere in campo un progetto molto ambizioso, e cioè che la “nostra” multiutility A2A, da poco ripropostasi per una nuova sensibilità ambientale si voglia muovere su questo campo per la comunità bresciana, nel tentare un progetto che possa cambiare le regole del gioco in tutta la Lombardia e oltre”.
    L’amianto non più interrato ma stoccato in attesa di inertizzazione, e che provi a realizzare un progetto d’avanguardia sulla sua trasformazione, così come ad esempio ha fatto per le ceneri; così come sta facendo per il cromo nelle acque”.
    La proposta- viene sottolineato nella missiva del Codisa, “vuole essere di forte stimolo ad andare oltre, a creare nuovi orizzonti tecnologici ed economici. Lasciare l’amianto dov’è ora sui tetti “sperando che me la cavo” è da irresponsabili, interrarlo è come metterlo sotto lo zerbino, come una bomba ad orologeria, perchè nessuno garantisce una discarica per sempre, infatti dopo 50 o 60 anni le fibre potranno rientrare in falda e poi a distanza di chilometri riemergere”.
    Per il Comitato il Parco delle cave deve essere realizzato rispettando le indicazioni della Progettazione partecipata,”da noi richiesta già a partire dal maggio 2011 e portata avanti dalla Sua amministrazione”si legge nella lettera.
    “Come affermato dalla Sua amministrazione in più occasioni, il suddetto Parco assume un’importanza  sociale, politica, economica preziosa per tutta la città; le trattative finora realizzate con i soggetti economici operanti nel territorio di pertinenza del suddetto Parco, non hanno ottenuto il risultato sperato e rispetto al possibile conferimento dell’amianto da parte della Profacta s.p.a.” e quindi viene inoltrata la richiesta che “le aree oggi destinate al conferimento dell’ amianto in carico alla società Profacta” Spa. vengano definitivamente acquisite da Codesta Amministrazione per essere inserite ne perimetro del Parco delle Cave”.
    Un’altra richiesta avanzata dal Comitato Difesa Salute Ambiente è “che il Comune attraverso le sue società partecipate (ad es. A2A) con una diretta trattativa con  l’operatore si prenda in carico il materiale già depositato attuando un diverso tipo di stoccaggio, temporaneo e delocalizzato, al fine di mettere a punto e realizzare attività di recupero e trasformazione dell’amianto stesso; che il Comune assuma questi impegni, ben sapendo che tale operazione è un impegno economico importante, nella piena convinzione che essa produrrà un ritorno nei confronti di tutta la Comunità per quanto riguarda i suoi aspetti di qualità della vita, salute e benessere sociale; che tale operazione venga realizzata nella massima evidenza per la cittadinanza in tempi  rapidi, sapendo che il conferimento dell’amianto può iniziare oggi stesso”, conclude il Codisa.

     

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