Scalata Bnl, assolti Emilio Gnutti e i Lonati

I tre imprenditori bresciani erano accusati di aggiottaggio nell'inchiesta sulla tentata scalata alla Bnl da parte del gruppo assicurativo Unipol.

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    emilio gnutti ok(red.) Assoluzione definitiva, in Cassazione, con la formula «perché il fatto non sussiste» dell’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e di altri 12 coimputati tra i quali gli ex vertici di Unipol Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti e Carlo Cimbri, e gli imprenditori bresciani Emilio Chicco Gnutti, Ettore e Tiberio Lonati (quest’ultimo nel frattempo scomparso), accusati di aggiotaggio nell’inchiesta sulla tentata scalata alla Bnl da parte del gruppo assicurativo.
    A respingere il ricorso del pg di Milano, contrario ai proscioglimenti, è stata la prima sezione penale; il reato è prescritto dal 2012.
    Escono così assolti da questo processo anche gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, l’europarlamentare del Nuovo centrodestra Vito Bonsignore, il banchiere Bruno Leoni, il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone. Oltre a Unipol e Hopa, è stata definitivamente ’scagionata’ anche Bper.
    Secondo l’ipotesi dell’accusa, tra il 22 maggio e il 18 luglio del 2005, gli imputati avrebbero prodotto «una sensibile alterazione del prezzo del titolo Bnl» con una «strategia condivisa» e con un «aggiotaggio informativo e manipolativo».
    La Cassazione ha reso definitiva la sentenza di proscioglimento emessa nel processo d’appello bis dalla Corte di Appello di Milano, il sei dicembre del 2013, che aveva assolto tutti con la formula «perché il fatto non sussiste». Respinto anche il ricorso della parte civile, la banca spagnola Banco di Bilbao – ora Bnp Paribas – che in primo grado aveva avuto una provvisionale di 15 milioni di euro.

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