“Brescia, contrasto alle infiltrazioni terroristiche”
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(red.) “Dopo il colpo alla rete di finanziamento dei terroristi islamici, da anni radicata tra Brescia e Bergamo, ora la sfida è capire quale sia stata la capacità persuasiva dell’Imam Zulkifal e prevenire ed estirpare nuove infiltrazioni terroristiche nei nostri territori”.
Così il deputato leghista bresciano Davide Caparini che torna a congratularsi con le forze dell’ordine dopo il blitz antiterrorismo e sprona la
politica locale a “tenere alta la guardia contro l’estremismo islamico che “tra Brescia e Bergamo assume rilevanza allarmante”.
“Purtroppo questo Paese spesso ha la memoria corta – dice –. I gravissimi fatti contestati all’imam di Zingonia sono i medesimi che hanno garantito il finanziamento dell’attentato a Mumbai, in India, che nel novembre del 2008 ha mietuto 170 vittime. Allora i due terroristi pakistani avevano ricevuto 400 mila euro con il money transfer da loro connazionali residenti tra Brescia e Bergamo. In questo caso, l’Imam ha utilizzato la sua autorevolezza di capo religioso come garanzia per la “Hawala”, sistema di trasferimento fondi basato sulle prestazioni e sull’onore che non lascia alcuna traccia. L’imam e la sua rete era tenuta sotto controllo da dieci anni e dopo l’attentato a Charlie Hebdo l’attenzione verso determinati soggetti che erano già seguiti, non dai servizi ma dalla magistratura, si è giustamente alzata, e di molto. Le forze dell’ordine hanno egregiamente portato a termine una indagine con più di 20 indagati consegnando una organizzazione tra le più pericolose in Italia . La vera sfida ora è comprendere il grado di radicamento e quali conseguenze abbiano avuto i sermoni di questo imam e la sua attività di sostegno al terrorismo, capire quante persone è riuscito a condizionare e plasmare tra Brescia e Bergamo”.
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