“Una tragedia dimenticata: il caso Minamata”

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    minamata(red.) Mercoledì 29 aprile, dalle 20.30, presso lo “Spazio Aref di Piazza Loggia 11/f, a Brescia, si tiene un incontro con Rossana Merlini su “Una tragedia dimenticata: il caso Minamata e l’avvelenamento da mercurio”, organizzato dall’Associazione culturale italo-giapponese Fujikai di Brescia. L’ingresso è libero.
    La conferenza – organizzata dall’Associazione culturale Fuji, con il patrocinio del Consolato generale del Giappone di Milano e del Comune di Brescia – fa parte della serie di incontri di approfondimento sulla cultura giapponese “Una finestra sul Giappone”, incontri che si ripetono ogni ultimo mercoledì del mese.
    La dott.ssa Rossana Merlini, laureata in Lingue Orientali all’università Cà Foscari di Venezia, illustrerà sulla base delle ricerche fatte in occasione della sua tesi di laurea le problematiche che la cosiddetta Malattia di Minamata (città posta sul mare nell’isola di Kyūshū) ha suscitato nella comunità locale, nel paese e nel mondo intero.
    La “Malattia di Minamata’’ è una patologia apparsa negli anni Cinquanta, causata da dosi massicce di metilmercurio rilasciate in mare per decenni dalla Chisso Corp. ed entrate nella catena alimentare; questo in particolare all’inizio del boom economico postbellico del Giappone. Nonostante i tentativi iniziali di negare l’evidenza e gli inevitabili pregiudizi anche della popolazione sana, attraverso studi scientifici e lotte sociali, si scoprirono le cause e i colpevoli che avevano portato alla nascita e diffusione di questa malattia. Durante l’incontro si farà un excursus delle cause, delle responsabilità, delle conseguenze, comprese le nuove scoperte medico-scientifiche, che prima degli anni Sessanta erano ancora sconosciute. Verranno toccati anche le tematiche sociali e quelle riguardanti l’inquinamento ambientale con cui il caso Minamata è interconnesso.
    Tre i punti focali che si toccheranno: 1) la comparsa della malattia e gli effetti economici, ambientali, giuridici e medico-sanitari; 2) le testimonianze delle vittime e la relativa documentazione letteraria, fotografica e cinematografica delle sofferenze fisiche e mentali dei malati e delle loro famiglie; 3) i diversi tipi di discriminazione all’interno di una comunità vittima delle conseguenze economiche e umane della sindrome di Minamata.
    Brevemente si accennerà anche alle lezioni apprese e alle contromisure che hanno portato la città di Minamata a potersi fregiare ora del titolo di “prima città ecologica del Giappone orientata alla salvaguardia della natura”: un segno di speranza anche per Brescia, per alcuni versi vittima inconsapevole dell’inquinamento industriale dell’ambiente.

     

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