L’ industria bresciana rialza la testa

Secondo l'indagine congiunturale trimestrale del Centro Studi AIB, prende slancio la produzione industriale nel primo trimestre 2015 (+1,9%).

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industria manifatturiero(red.) Nel primo trimestre del 2015 l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane – secondo il Centro Studi di ib (associazione industriale bresciana) – ha registrato una significativa crescita, a certificazione dei continui segnali di miglioramento della fase ciclica che hanno caratterizzato i primi mesi dell’anno.
Dopo un secondo semestre del 2014 piuttosto deludente, il settore industriale provinciale sembra quindi aver intrapreso un sentiero favorevole, sostenuto, fra l’altro, dalle misure straordinarie di politica monetaria recentemente approvate dalla BCE e dal ritorno alla fiducia da parte di famiglie e imprese. Le vendite sul mercato domestico hanno evidenziato un significativo incremento, mentre quelle nei Paesi extra UE non hanno subito variazioni degne di nota: evidentemente, il rallentamento di alcune economie emergenti ha per il momento più che compensato i benefici derivanti dal deprezzamento dell’euro.
Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia ha registrato un incremento congiunturale dell’1,9%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso) risulta sostanzialmente nullo (+0,1%). Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2015, è pari a +0,7%. Nonostante il rasserenamento che caratterizza l’attuale fase congiunturale, la distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) rimane molto elevata e si attesta intorno al 28%.
Le previsioni a breve termine sono orientate per un consolidamento dell’attuale movimento di recupero del made in Brescia, in un contesto in cui le basse quotazioni delle principali commodity industriali contribuiscono ad allentare le pressioni sui margini aziendali e a liberare risorse da destinare agli investimenti, che saranno inoltre favoriti da condizioni finanziarie quanto mai vantaggiose. Le imprese beneficeranno inoltre dei guadagni di competitività derivanti dalla forte caduta della moneta nei confronti del dollaro; tutto ciò si tradurrà in un miglioramento delle prospettive occupazionali, anche alla luce dei provvedimenti approvati dal Governo nei mesi scorsi. Su tale scenario pesano tuttavia le incertezze relative alla questione greca, alle tensioni geopolitiche in Ucraina, a quelle in Libia e Medio Oriente, nonché all’indebolimento che sta caratterizzando alcune fra le più rilevanti economie emergenti (Brasile e Russia su tutte).

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