Brescia, scarcerato il reclutatore della jihad

E' tornato in libertà Elvis Elezi, arrestato il 25 marzo per arruolamento con finalità di terrorismo. Domiciliari per l'aspirante combattente El Madhi Halili.

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    terrorismo addestramento(red.) E’ tornato in libertà Elvis Elezi, l’albanese arrestato lo scorso 25 marzo per arruolamento con finalità di terrorismo anche islamico, mentre il tribunale del Riesame di Brescia ha disposto i domiciliari per l’altro arrestato dalla Digos bresciana, El Madhi Halili finito in manette con l’accusa di apologia dello Stato Islamico. 
    Lo riferisce Il Corriere della Sera che rimarca anche come si tratti di una deciisone analoga a quella che portò alla scarcerazione anche di Anas El Abboubi, marocchino di Vobarno di 22 anni, arrestato per addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale, poi divenuto combattente in Siria.
    Per i giudici del riesame anche gli indizi raccolti a carico di Elvis Elezi e El Madhi Halili non sono sufficienti pe runa custodia cautelare in carecre dei due soggetti.
    Sebbene nel computer di Halili, 20 anni, gli investigatori abbiano trovato un manuale con le indicazioni per confezionare bombe e ordigni, e nonostante il giovane sia l’autore del vademecum intitolato «Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare», un documento di 64 pagine finalizzato (secondo la procura) all’arruolamento nelle file dell’Isis, non sarebbero prove sufficienti a carico del ragazzo per giustificare una detenzione.
    El Madhi Halili, l’aspirante combattente, invece, per cinque anni , sarà sottoposto ad una serie di vincoli come vivere onestamente e rispettare le leggi vigenti, non allontanarsi dalla sua dimora senza preventivo avviso all’autorità locale di pubblica sicurezza, proseguire gli studi all’istituto scolastico Leonardo Da Vinci di Como, non frequentare soggetti pregiudicati o legati a radicalismo islamico, non rincasare la sera dopo le 21 e non uscire prima delle 6.30, non detenere o portare armi di alcun genere, non partecipare a pubbliche riunioni e non frequentare luoghi affollati, non visitare siti web aventi ad oggetto qualunque forma di radicalismo religioso e presentarsi alla questura di Como il mercoledì di ogni settimana.

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