Grandi Riso, nel 2015 avvio da record

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    SONY DSC(red.) Il fatturato vola ben oltre la crisi. E il riso – grazie soprattutto agli accordi con nuove catene distributive – diventa sempre più strategico nelle prospettive del gruppo imprenditoriale Gabeca di Calcinato (Brescia). Il 2015, infatti, potrebbe essere l’anno dei record per Grandi Riso, società con sede a Codigoro (Ferrara) specializzata nella produzione di riso nelle sue principali varietà: Carnaroli, Arborio, Vialone nano, Originario e Roma, prodotti al 100 per cento in Italia.
    Grandi Riso – guidata da Alessandro Grandi (presidente) e Fabrizio Scuri (amministratore delegato) – è da anni il quarto produttore di riso in Italia, ma si appresta a consolidare in maniera significativa la propria posizione in classifica. Il 2014 era già stato un ottimo anno per la società, che aveva chiuso il bilancio con un fatturato di 15.758.000 euro, in forte crescita rispetto al biennio precedente (12.044.000 euro nel 2013, 11.987.000 nel 2012) nonostante il venir meno delle entrate legate all’affitto di un impianto di lavorazione del pomodoro nel Ferrarese (da 200mila a 70mila euro l’anno). Le previsioni per il 2015 sono di un ulteriore, forte, incremento. E si potrebbe andare ben oltre l’ultimo obiettivo messo nero su bianco da Scuri: 17.021.000 milioni.
    I primi tre mesi del 2015, infatti, segnalano una partenza a razzo della società. E se il ritmo dovesse rimanere costante, nel peggiore degli scenari tracciati, il fatturato 2015 potrebbe chiudersi a 17.898.657 (nella migliore a 18.696.987). Merito soprattutto della crescita delle transazioni nel mercato interno grazie agli accordi con nuove catene di distribuzione, ma anche della vendita di riso confezionato a marchio Grandi (su quest’ultimo fronte il salto è stato nel 2014, con una crescita secca di 5 milioni sull’anno precedente).
    Grandi Riso, infatti, è presente da tempo nelle principali catene distributive italiane, tra cui Eurospin, Coop ed Esselunga. Tra le novità, gli accordi con nuove realtà che hanno portato i prodotti anche nei punti di distribuzione di Roland Foods, Sd Sicilia Discounts, Interra Food Marketing e Sma, che complessivamente valgono una quota significativa del fatturato del primo trimestre 2015.
    Le qualità di riso più vendute sono l’Arborio e il Carnaroli, seguiti a ruota da Roma, Ribe Parboiled, Carnaroli Igp, Originario (per quest’ultima il trimestre ha chiuso con una crescita del 117 per cento) e Arborio Igp. Per quanto riguarda l’estero, nel 2015, le principali destinazioni sono Stati Uniti, Slovenia e Brasile. Seguiti da Europa, Cina (con altri Paesi orientali) e Turchia.
    “La nostra attività”, spiega il presidente di Grandi Riso Alessandro Grandi, “si inserisce nella filiera di produzione del riso tradizionale attiva nella zona del basso ferrarese: rappresentiamo di fatto il marchio commerciale e distributivo della produzione risicola del territorio. Da generazioni la mia famiglia è impegnata nella produzione e commercializzazione di riso italiano. Il successo della nostra azienda consiste nel coniugare l’antica storia e tradizione del riso con le moderne tecnologie di lavorazione: la sintesi tra una lavorazione del riso artigianale e la più sofisticata tecnologia delle selezionatrici ottiche permette di ottenere un riso eccezionale, pronto per il consumo finale”.
    “Grandi Riso”, aggiunge l’ad del Gruppo Gabeca Fabrizio Scuri, “è ormai il nostro fiore all’occhiello e sta diventando sempre più strategica nelle dinamiche del gruppo. Tutte le nostre scelte – compresa quella di affidare la gestione dell’impianto di imbottigliamento di Pocenia al gruppo emiliano Tedesco – vanno nell’ottica di rafforzare il riso e di puntare su questa società per l’espansione del gruppo. Siamo fiduciosi”, conclude Scuri, “che – grazie a questo driver – anche nel 2015 il Gruppo Gabeca chiuderà il bilancio in crescita rispetto al 2014”.

     

     

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