Strage profughi, “serve blocco navale”

Lo sostiene il governatore lombardo Roberto Maroni, commentando la morte di 700 immigrati nel canale di Sicilia.

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    migranti-barcone(red.) «Provo orrore per questa strage annunciata. C’è un solo modo per evitare queste tragedie: bloccare le partenze. Si può fare? Certo, l’avevo fatto io, da Ministro dell’Interno. Il Governo italiano deve smetterla con chiacchiere e lamenti ipocriti e pretendere che l’Europa faccia due cose: primo, blocco navale di fronte alle coste della Libia».
    Lo scrive sulla sua pagina di Facebook il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni in merito alla morte di 700 immigrati nel canale di Sicilia. E continua: «Secondo, allestire campi profughi sulle coste africane per prendersi cura e tenere lì chi scappa dalle guerre e vuole prendere un barcone per venire in Italia».
    Un peschereccio proveniente dall’Egitto con a bordo circa 700 migranti si è capovolto nella notte tra sabato e domenica nel Canale di Sicilia, a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona ha recuperato solo 28 superstiti, per cui si teme che il bilancio del naufragio sia di poco meno di 700 vittime. I cadaveri recuperati finora sono 24.
    “Ieri (domenica, ndr.)ho pensato che fosse una strage annunciata e che si poteva evitare, un anno e mezzo fa c’è stata la tragedia di Lampedusa che non ha insegnato nulla, in questi anno e mezzo ci sono state solo chiacchiere. E se si fanno solo le chiacchiere queste tragedie purtroppo si ripeteranno. Sono state fatte solo chiacchiere e appelli all’Europa, ma l’Italia e il suo Governo fanno parte dell’Europa, abbiamo avuto il semestre di presidenza lo scorso anno e potevamo imporre all’Europa di intervenire”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto
    Maroni, intervenendo in diretta questa mattina alla trasmissione ‘La radio ne parla’ su Radio 1 Rai.
    “Per evitare nuove tragedie bisogna fare due cose: bloccare le partenze attraverso il blocco navale, fatto vicino alle coste, e fare in Libia i campi lì vicino alle coste. Si mettono i pattugliamenti a poche miglia dalla costa e quando parte un barcone lo si intercetta e lo si rimanda indietro”, ha aggiunto Maroni intervenendo in diretta lunedì mattina a Radio 1 Rai.
    “Ricordo – ha detto ancora Maroni – che qualche anno fa abbiamo bombardato la Libia senza chiedergli il permesso. L’Europa e l’Onu devono organizzare là dei campi profughi, come fece la Tunisia durante la primavera araba che organizzò, anche con l’aiuto per l’Italia, dei campi dove vennero accolti i profughi provenienti dalla Libia”.
    “C’è un solo sistema per evitare le morti in mare, non fare partire queste persone, tenerli là e colpire là gli schiavisti”. Ha aggiunto il governatore lombardo ai microfoni della radio.
    “I respingimenti – ha detto ancora –  non sono altro che intercettare un barcone quando parte, prenderlo e riportarlo indietro e questo lo si fa per salvare vite umane, perchè se si lascia arrivare un barcone di questi a trenta miglia da Lampedusa il rischio è che succedano tragedie come quella di ieri. Bisogna impedire – ha concluso – che i barconi partano e si può fare, basta volerlo, basta mettere le nostre navi a dieci miglia di fronte alla Libia e mettere là i campi profughi. Le Nazioni Unite possono farlo, basta volerlo.”

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