Economia sommersa, un “tesoretto” in nero

Su 336 aziende ispezionate da Inps e Polizia Locale, 294 erano irregolari. Recuperati, in tre anni, un milione e 400 mila euro.

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    polizia locale(red.) Il Comune di Brescia e la direzione provinciale dell’Inps hanno intrapreso da diversi anni un percorso comune, ognuno secondo le proprie competenze, per tutelare i diritti dei cittadini e la leale concorrenza tra gli operatori economici del territorio cittadino, attraverso attività di intelligence, collaborazione, controllo e contrasto dell’economia sommersa.
    Secondo i dati dell’Inps, nel corso del triennio 2012-2014 l’attività svolta in modo congiunto dalla Polizia Locale e dall’istituto di previdenza ha prodotto l’apertura di 336 procedimenti ispettivi. Sono state individuate 294 aziende irregolari, che annoveravano diversi dipendenti e svolgevano attività commerciali e artigianali, pari all’87,5% delle imprese controllate. I lavoratori “in nero” non regolarmente registrati, i titolari e i collaboratori sconosciuti all’Inps ammontano a 231 mentre i lavoratori irregolari, che hanno percepito una retribuzione “fuori busta” o con orario di lavoro solo parzialmente denunciato, sono pari a 265. Sono state accertate evasioni ed elusioni contributive per un totale di 1.402.420 euro, che comprendono anche le sanzioni civili.
    lavoro-neroLe attività di controllo relativo alla corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare hanno prodotto l’apertura di 133 procedimenti ispettivi.  Tra questi sono state accertate 78 erogazioni indebite di assegni familiari pari a 289.155 euro, in corso di recupero. A questa cifra occorre aggiungere il risparmio derivante dalla mancata erogazione o prosecuzione dell’erogazione degli assegni non dovuti nelle situazioni accertate.
    Per quanto riguarda i dati del Comune di Brescia relativi al triennio 2012-2014, i controlli effettuati dal nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Locale in collaborazione con l’Inps hanno portato a tre sequestri penali di laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi, a sette chiusure di laboratori gestiti sempre da cinesi per inagibilità, con conseguente adozione di un’ordinanza contingibile e urgente di chiusura. Nell’ambito del controllo di questi laboratori sono stati identificati 187 lavoratori, dei quali 31 sono risultati privi di documenti e di titolo di soggiorno.
    Queste persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria e messe a disposizione dell’ufficio immigrazione della Questura di Brescia. Sono stati eseguiti, inoltre, 24 controlli in centri massaggi e in centri estetici gestiti da cittadini cinesi. Sette di questi esercizi commerciali sono stati posti sotto sequestro amministrativo e sono state identificate 77 persone, di cui otto prive di titolo di soggiorno, successivamente denunciate all’autorità giudiziaria. Nel corso delle operazioni di controllo delle attività commerciali e artigianali, effettuate congiuntamente con gli ispettori dell’Inps, sono state identificate 54 persone, di cui nove prive di titolo di soggiorno, in seguito denunciate all’autorità giudiziaria. Sono state inoltre denunciate tre persone che hanno venduto bevande alcoliche a minori. Infine, nel corso del triennio 2012-2014, sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 22.010 euro.
    Il resoconto, relativo al triennio 2012-2014, è frutto dell’attività dell’ufficio ispettivo della direzione provinciale dell’Inps di Brescia, il nucleo di Polizia Locale giudiziaria e il settore sicurezza, commercio e servizio sicurezza urbana del Comune di Brescia. Di volta in volta, a seconda degli obiettivi individuati, alle operazioni hanno partecipato la direzione territoriale del lavoro, servizio ispezioni sul lavoro, l’Agenzia delle Entrate, il settore igiene ambientale e medicina del lavoro dell’Asl, i vigili del fuoco e il settore edilizia del Comune di Brescia.
    Gli interventi congiunti sui luoghi di lavoro, eseguiti dopo un lavoro di intelligence basato sull’esame incrociato delle banche dati dell’Inps e delle segnalazioni certificate di inizio attività,  hanno riguardato i più importanti settori lavorativi del territorio urbano. Nel corso del triennio sono stati modificati e ampliati gli obiettivi da controllare al fine di verificare il maggior numero di attività lavorative possibili.
    I luoghi ispezionati con operazioni di attività integrata in zone specifiche della città, con l’ausilio di funzionari ispettivi dell’Inps, ufficiali e agenti della Polizia Locale, hanno interessato i mercati di piazza della Loggia e del Villaggio Sereno, diversi esercizi pubblici tra i quali bar, parrucchieri, ristoranti, fast food, pub, locali notturni, aziende di rivendita di apparecchiature elettroniche, di abbigliamento, di frutta e verdura, minimarket con macelleria, internet point, associazioni culturali e ricreative. Le zone della città maggiormente controllate sono state l’area della stazione ferroviaria, via Milano, il centro storico, i luoghi del divertimento notturno (il quartiere del Carmine e piazzale Arnaldo in particolare), via Cremona, via Sant’Eufemia, Borgo Wuhrer e San Polo.
    Una particolare attenzione è stata riservata ai laboratori di abbigliamento, ai centri massaggi e alle attività di volantinaggio.
    Si tratta di tipologie di impresa dove sono stati riscontrati numerosi casi di lavoro nero, evasione ed elusione fiscale ed evasione contributiva, fenomeni questi che comportano una penalizzazione nei confronti di chi opera sul mercato rispettando regolamenti e leggi.
    In questo ambito il nucleo della Polizia Locale Giudiziaria di Brescia ha rilevato anche reati penali, quali l’immigrazione clandestina, la prostituzione, il cambio di destinazione d’uso dell’immobile e lo sfruttamento dei lavoratori clandestini.
    via-del-mella-laboratorio-tessile-chiuso-brescia2Alle operazioni portate a termine nei laboratori che confezionano capi di abbigliamento hanno partecipato anche la direzione territoriale del lavoro di Brescia, l’Asl di Brescia, il settore edilizia del Comune. In tali occasioni si è provveduto alla sospensione amministrativa dell’attività e, dove possibile, al sequestro amministrativo e penale dell’immobile.
    È stato sperimentato inoltre il “fermo stradale”, che prevedeva la presenza di pattuglie della Polizia Locale affiancate dai funzionari ispettivi dell’Inps.  I veicoli aziendali, fermati per verificare il rispetto delle norme del codice della strada, sono stati sottoposti al controllo degli operatori dell’Inps per verificare se chi era sulla vettura fosse in regola con le pratiche relative all’assunzione e se fosse regolarmente denunciato all’istituto di previdenza come lavoratore autonomo.
    Altri interventi svolti insieme all’Asl sono stati effettuati in alcuni cantieri edili cittadini, al fine di valutare la presenza di lavoratori non registrati, il corretto inquadramento aziendale, l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro e il rispetto delle norme per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
    Nell’attività di coordinamento delle azioni intraprese, si è tenuto conto anche dei pronunciamenti dei tribunali, per rendere più efficienti gli interventi effettuati in questo triennio dall’Inps e dal Comune di Brescia.

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